Nutrizione sportiva: come ottenere il massimo dalle tue prestazioni atletiche

Nutrizione sportiva: come ottenere il massimo dalle tue prestazioni atletiche | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

La nutrizione è un elemento fondamentale per gli atleti di tutti i livelli: non riguarda solo il raggiungimento di determinati obiettivi di peso o di composizione corporea. È anche fondamentale per massimizzare l’energia, accelerare il recupero e prevenire infortuni.
I nutrienti corretti possono migliorare la resistenza, la forza e la concentrazione mentale durante l’allenamento e la competizione.

Che tu sia un runner, un sollevatore di pesi o un praticante di sport di squadra, ciò che mangi può fare la differenza nelle tue prestazioni e nel tuo recupero, ed è per questo che la nutrizione sportiva è un topic da approfondire.

Come ottimizzare la tua dieta per massimizzare i risultati

Vediamo alcuni principi di base della nutrizione sportiva:

    • Il carburante degli atleti: i carboidrati.

Sono la fonte primaria di energia per l’attività fisica ad alta intensità. Assicurati di includere carboidrati complessi, come cereali integrali, riso integrale e patate dolci, nella tua dieta quotidiana. Consuma una quantità sufficiente di carboidrati prima dell’allenamento per garantire che i tuoi muscoli abbiano abbastanza glicogeno per sostenere lo sforzo.

    • Proteine: i costruttori muscolari essenziali

Le proteine sono fondamentali per la riparazione e la crescita muscolare. Assicurati di includere fonti proteiche magre come pollo, pesce, tofu e legumi nella tua dieta. Consumare proteine dopo l’allenamento può aiutare a promuovere il recupero muscolare e a ridurre il dolore muscolare post-esercizio.

    • Fonte di energia duratura: i grassi sani

I grassi sani forniscono energia a lungo termine e supportano la salute generale. Cerca di includere fonti di grassi sani come avocado, noci, semi e olio d’oliva nella tua dieta. Evita i grassi saturi e trans, che possono rallentare il recupero e compromettere le prestazioni.

    • Idratazione

Una corretta idratazione è essenziale per le prestazioni atletiche ottimali. Assicurati di bere abbastanza acqua durante tutta la giornata e durante l’allenamento. Per le sessioni di allenamento prolungate o intense, considera l’uso di bevande sportive che contengono elettroliti per mantenere l’equilibrio idrico ed elettrolitico.

Perché consultare un nutrizionista

Vedi anche: Alimenti ad elevato indice glicemico: cosa comportano

La nutrizione sportiva è un elemento fondamentale per il successo degli atleti di tutti i livelli. Assicurati di seguire una dieta equilibrata che fornisca una quantità sufficiente di carboidrati, proteine e grassi sani per supportare le tue prestazioni e il tuo recupero.

Consulta sempre un dietologo/nutrizionista per un piano nutrizionale personalizzato in base alle tue esigenze specifiche. Al Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza disponiamo di un’equipe di professionisti di nutrizione sportiva in grado di seguirti in un percorso completo e studiato in base alle tue esigenze.

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Terapia canalare: quando si necessita la devitalizzazione del dente

Terapia canalare: quando si necessita la devitalizzazione del dente | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Vi sono casi in odontoiatria in cui, per ottenere il migliore risultato finale, è necessario sacrificare un elemento, come si fa appunto in endodonzia con la terapia canalare, un procedimento che può essere necessario quando il tessuto interno del dente, noto come polpa, diventa infetto o danneggiato in modo irreparabile. Si parla in questo caso di dente devitalizzato.

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Mesoterapia estetica: che cos’è e a che cosa serve

Mesoterapia estetica: che cos’è e a che cosa serve | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

La mesoterapia estetica sta guadagnando sempre più popolarità come un trattamento non invasivo per migliorare l’aspetto della pelle.

Si tratta di una procedura medica non chirurgica che coinvolge l’iniezione di piccole quantità di sostanze nutritive, vitamine e altri composti nella pelle. Queste iniezioni vengono somministrate a livello superficiale o intermedio della pelle, al fine di migliorare l’aspetto e la salute della cute.

La tecnica deriva dalla medicina tradizionale e si basa sul principio di somministrare sostanze attive direttamente nella zona interessata, riducendo così la necessità di dosaggi elevati che spesso accompagnano i trattamenti orali. Le sostanze iniettate possono variare a seconda degli obiettivi del trattamento e delle specifiche esigenze del paziente, ma spesso includono vitamine, minerali, aminoacidi, acidi nucleici, enzimi e altre sostanze naturali.

Le microiniezioni vengono somministrate con ago sottile in punti specifici della pelle, di solito in modo rapido e relativamente indolore. Questo approccio consente una distribuzione uniforme delle sostanze attive nella zona trattata, fornendo risultati mirati e minimizzando gli effetti collaterali.

Benefici

La mesoterapia estetica offre una serie di benefici per la pelle:

  • Riduzione delle rughe e delle linee sottili

Le iniezioni possono aiutare a stimolare la produzione di collagene ed elastina, due proteine fondamentali per mantenere la pelle giovane e elastica. Questo contribuisce a ridurre l’aspetto delle rughe e delle linee sottili, rendendo la pelle più levigata e tonica.

  • Idratazione della pelle

Gli ingredienti utilizzati nelle iniezioni, come l’acido ialuronico, possono idratare la pelle in modo profondo, migliorando la sua elasticità e luminosità. Questo è particolarmente utile per le persone che soffrono di pelle secca o disidratata.

  • Riduzione della cellulite

La mesoterapia può contribuire a rompere i depositi di grasso sotto la pelle e migliorare la circolazione locale, riducendo così l’aspetto della cellulite. Le sostanze lipolitiche utilizzate nelle iniezioni aiutano a scomporre i grassi in eccesso, rendendo la pelle più liscia e uniforme.

  • Trattamento dell’acne

Alcuni composti utilizzati nella mesoterapia hanno proprietà anti-infiammatorie e antibatteriche che possono aiutare a ridurre l’infiammazione associata all’acne. Le microiniezioni possono essere mirate direttamente alle zone colpite dall’acne, contribuendo a ridurre i brufoli e i punti neri e a prevenire la formazione di nuove imperfezioni.

  • Rigenerazione cutanea

La mesoterapia stimola il metabolismo cellulare e favorisce la rigenerazione dei tessuti cutanei danneggiati. Questo può aiutare a migliorare la texture della pelle, riducendo le cicatrici da acne, le macchie cutanee e altre imperfezioni.

Praticabilità della mesoterapia estetica

La mesoterapia estetica può essere praticata da molte persone, ma è importante tenere presente alcune considerazioni.

Prima di sottoporsi a qualsiasi trattamento di mesoterapia, è innanzitutto necessario consultare un medico o un dermatologo per valutare se è adatto al proprio tipo di pelle e alle proprie esigenze. Alcune persone potrebbero poi sperimentare lievi reazioni cutanee come rossore, gonfiore o piccoli lividi dopo il trattamento, che nella maggior parte dei casi scompaiono però entro pochi giorni. È inoltre importante informare il medico se si ha una storia di allergie o sensibilità a determinati farmaci o sostanze, poiché alcuni ingredienti utilizzati nelle iniezioni potrebbero causare reazioni indesiderate.

Sessioni di mesoterapia estetica

Presso il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza offriamo anche servizi di medicina estetica con un team di professionisti altamente qualificati, tra cui la mesoterapia estetica e antalgica.

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Perché scegliere la psicoterapia per superare un evento traumatico

Perché scegliere la psicoterapia per superare un evento traumatico | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Affrontare un evento traumatico può essere un’esperienza devastante e travolgente per molte persone. Che si tratti di un incidente, una perdita improvvisa, un abuso o qualsiasi altro accadimento, le conseguenze possono essere profonde e durature. In questi momenti difficili, la psicoterapia emerge come un potente strumento per affrontare e superare le ferite emotive.

 

Supporto esperto

Affrontare un evento traumatico può far sentire le persone sole e vulnerabili. La psicoterapia offre un ambiente sicuro e non giudicante dove i pazienti possono esplorare i loro pensieri, sentimenti e reazioni legate all’evento traumatico. I terapeuti esperti forniscono un supporto compassionevole, aiutando i pazienti a comprendere e affrontare le loro esperienze in un contesto sicuro.

 

Processo di guarigione strutturato

La psicoterapia fornisce un processo strutturato per affrontare il trauma e promuovere la guarigione emotiva. Attraverso tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale, l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) e la terapia centrata sul trauma, i pazienti imparano a identificare e modificare i pensieri distorti e le reazioni negative legate all’evento traumatico. Questo processo aiuta a ridurre i sintomi di ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico (PTSD).

Durante il processo terapeutico, i pazienti imparano a sviluppare e utilizzare risorse interne ed esterne per affrontare il trauma e le sfide della vita. Queste risorse possono includere strategie di coping efficaci, un forte sistema di supporto sociale e una maggiore consapevolezza emotiva. 

 

Risoluzione dei traumi passati

La psicoterapia non si limita a trattare l’evento traumatico attuale, ma può anche aiutare a esplorare e risolvere traumi passati che potrebbero contribuire alla reazione attuale del paziente. Spesso, gli eventi traumatici passati possono influenzare la nostra capacità di affrontare le sfide attuali. Lavorare su questi traumi passati può portare a una maggiore comprensione di sé e alla riduzione del carico emotivo complessivo.

Uno degli obiettivi principali della psicoterapia è infatti quello di migliorare la qualità della vita dei pazienti. Superare un evento traumatico può liberare una persona dal peso emotivo che ha ostacolato il loro benessere emotivo e relazionale, offrendo quindi la possibilità di sperimentare una maggiore soddisfazione nella vita, relazioni più appaganti e una maggiore capacità di affrontare le sfide quotidiane.

 

Percorsi psicoterapici

Il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza dispone di un’equipe di consulenti in grado di seguirvi in un percorso completo di psicoterapia, in grado di offrire tutto l’aiuto necessario per il superamento di eventi traumatici o per ogni altra esigenza.

 

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Alimenti ad elevato indice glicemico: a cosa comportano?

Alimenti ad elevato indice glicemico: a cosa comportano? | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Negli ultimi decenni, l’attenzione sulla dieta e la salute ha portato alla scoperta di concetti come l’indice glicemico (IG). Questo parametro, che misura l’impatto degli alimenti sui livelli di zucchero nel sangue, è diventato un punto focale nelle discussioni sulla nutrizione. 

Di seguito vediamo quali sono quindi gli alimenti ad elevato indice glicemico e come il loro consumo può influenzare la nostra salute.

Cos’è l’indice glicemico (IG)

L’indice glicemico è una scala che misura quanto rapidamente un alimento contenente carboidrati aumenta i livelli di glucosio nel sangue rispetto al glucosio puro, che ha un IG di 100. Gli alimenti con un IG più alto aumentano rapidamente i livelli di zucchero nel sangue, mentre quelli con un IG più basso lo fanno in modo più graduale.

Alimenti ad elevato indice glicemico

  • Zuccheri Raffinati

Tra gli alimenti con l’IG più alto ci sono gli zuccheri raffinati, come il saccarosio e il destrosio, comunemente presenti nei dolci, nei biscotti e nelle bevande zuccherate. Questi alimenti possono portare a picchi improvvisi e significativi nei livelli di zucchero nel sangue.

  • Prodotti da forno bianchi

Pane bianco, pasta non integrale e riso bianco sono esempi di alimenti ad elevato indice glicemico. La raffinazione dei cereali rimuove la fibra e altri nutrienti, consentendo al glucosio di essere assorbito più rapidamente nel flusso sanguigno.

  • Patate

Sia le patate bianche che quelle dolci hanno un IG elevato. Anche se sono fonti di carboidrati complessi, il loro alto contenuto di amido può causare un aumento rapido dei livelli di zucchero nel sangue.

  • Cereali per la colazione zuccherati

Molte varietà di cereali per la colazione sono cariche di zuccheri aggiunti e hanno un alto IG. Questi cereali possono sembrare una scelta veloce e conveniente, ma possono portare a picchi glicemici e successivi cali di energia.

Impatto sulla salute

  • Aumento del rischio diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 è una condizione caratterizzata dalla resistenza all’insulina o dalla produzione insufficiente di insulina da parte del corpo. Gli alimenti ad elevato indice glicemico possono sovraccaricare il sistema di regolazione del glucosio nel sangue, causando picchi glicemici che richiedono un’elevata produzione di insulina da parte del pancreas. Nel tempo, questo costante stimolo insulinico può portare alla resistenza all’insulina, un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di questa patologia.

  • Aumento del rischio di obesità

Gli alimenti ad alto indice glicemico possono influenzare negativamente il senso di sazietà e incoraggiare il consumo eccessivo di calorie. Dopo il consumo di alimenti che causano picchi glicemici, si verifica spesso un rapido calo di zuccheri nel sangue, che può portare a una maggiore sensazione di fame e ad un aumento dell’appetito. Questo ciclo di picchi e cali può portare a un’eccessiva assunzione di cibo, contribuendo all’aumento di peso e all’obesità, fattori di rischio per una serie di problemi di salute, tra cui malattie cardiache e diabete.

  • Sbalzi d’umore e affaticamento

I picchi glicemici seguiti da cali improvvisi possono influenzare negativamente l’umore e il livello di energia. Dopo il consumo di alimenti ad alto indice glicemico, si può sperimentare un rapido aumento di energia seguito da una repentina sensazione di affaticamento e stanchezza quando i livelli di zucchero nel sangue diminuiscono. Questi sbalzi possono influenzare la concentrazione, la produttività e il benessere emotivo complessivo.

  • Infiammazione

L’eccesso di zucchero nel sangue può innescare una risposta infiammatoria nel corpo, e a un aumento dei livelli di citochine infiammatorie, che sono molecole coinvolte nella risposta immunitaria del corpo. L’infiammazione cronica è associata a una serie di condizioni di salute, tra cui malattie cardiache, artrite e obesità; pertanto, limitare il consumo di alimenti ad elevato indice glicemico può contribuire a ridurre il rischio di infiammazione cronica e le sue conseguenze negative sulla salute.

Analisi del sangue e visite specialistiche

Vedi anche: Esami del sangue: quali patologie possono rilevare?

Per gestire i livelli di glicemia nel sangue, è consigliabile a seconda dei casi effettuare delle analisi del sangue e/o effettuare una visita da un esperto dietologo/nutrizionista. Al Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza disponiamo di un’equipe di professionisti in grado di seguirvi in un percorso completo, per individuare disturbi associati alla dieta e trattarli con le dovute terapie.

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Onde d’urto: perché utilizzarle per la riabilitazione

Onde d'urto: perché utilizzarle per la riabilitazione | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Le onde d’urto sono sempre più una modalità terapeutica in crescita, e che stanno rivoluzionando il panorama della cura del paziente, dal momento che offrono una serie di possibilità promettenti per migliorare la qualità della vita dei pazienti in modi precedentemente impensabili.

Inizialmente utilizzate per trattare le calcolosi renali, hanno nel tempo ampliato il loro raggio d’azione in numerosi campi, tra cui la riabilitazione muscolare e la guarigione delle ferite croniche.

Benefici

  • Recupero rapido da lesioni muscolari

Le onde d’urto mostrano promettenti risultati nella riabilitazione muscolare, accelerando il recupero da lesioni sportive e traumi muscolari. Questo approccio non invasivo è particolarmente efficace per atleti professionisti e appassionati che desiderano ridurre i tempi di inattività.

  • Guarigione delle ferite croniche

Per i pazienti che affrontano sfide legate a ferite croniche, le onde d’urto offrono una speranza tangibile. Stimolando il processo di guarigione, queste onde possono essere la chiave per trattare ulcere diabetiche e lesioni cutanee persistenti.

  • Trattamento delle disfunzioni muscoloscheletriche

Le onde d’urto sono ampiamente utilizzate per trattare condizioni muscoloscheletriche come periartrite, spine calcaneari, fascite plantare, tendinopatie, fascite plantare e osteoartrite.

Riabilitazione muscolare

La riabilitazione muscolare è un campo in cui le onde d’urto sono ormai affermate come una eccellente terapia integrativa. Queste onde accelerano la guarigione stimolando la produzione di nuovi vasi sanguigni e favorendo la formazione di tessuto connettivo sano. Atleti di alto livello e individui attivi beneficiano enormemente di questa tecnologia, ritornando alle loro attività in tempi anche minori rispetto ai protocolli di riabilitazione più tradizionali.

Scegliere la terapia con onde d’urto

La terapia ad onde d’urto è sempre più apprezzata dai pazienti non solo per i risultati, ma anche per il comfort generale che offrono, trattandosi di una pratica non invasiva, indolore, praticamente priva di effetti collaterali e che in molti casi non richiede al paziente di spogliarsi.

La decisione tuttavia deve sempre passare da uno specialista, che conviene se il singolo caso possa essere trattato con questo approccio. Presso il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza disponiamo di un’equipe di professionisti altamente competenti che possono valutare la situazione ed effettuare la terapia ad onde d’urto con macchinari di ultima generazione. Inoltre, nel nostro centro è possibile effettuare la terapia ad onde d’urto peniene per il trattamento di disturbi andrologici.

Tali trattamenti possono essere effettuati con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

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Esami del sangue: quali patologie possono rilevare?

Esami del sangue: quali patologie possono rilevare? | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Gli esami del sangue rappresentano una fondamentale finestra sulla nostra salute, consentendo ai medici di individuare precocemente eventuali anomalie e patologie. Questi test consentono infatti di rivelare segnali precoci di problemi che potrebbero svilupparsi in condizioni più gravi. Sottoporsi regolarmente a questi controlli è fondamentale per prevenire e gestire tempestivamente eventuali patologie.

Emoglobina e anemia

Uno degli aspetti essenziali degli esami del sangue è la valutazione dei livelli di emoglobina. L’emoglobina è una proteina presente nei globuli rossi che trasporta l’ossigeno dai polmoni a tutte le cellule del corpo. Quando i livelli di emoglobina sono bassi, si può manifestare un’importante condizione nota come anemia.

Questa patologia può essere causata da una varietà di fattori, tra cui carenza di ferro, deficit di vitamine essenziali o problemi genetici. L’anemia può provocare sintomi come stanchezza cronica, pallore della pelle e mancanza di energia.

Profilo lipidico

Gli esami del sangue, inclusi nel profilo lipidico, sono fondamentali per valutare il rischio di malattie cardiovascolari. Questo esame misura i livelli di colesterolo totale, lipoproteine a bassa densità (LDL o “colesterolo cattivo”), lipoproteine ad alta densità (HDL o “colesterolo buono”) e trigliceridi.

Elevati livelli di colesterolo LDL e trigliceridi, insieme a bassi livelli di colesterolo HDL, possono aumentare il rischio di aterosclerosi e malattie cardiache.

Zuccheri nel sangue e diabete

La misurazione dei livelli di zucchero nel sangue è un elemento cruciale degli esami del sangue, poiché può rivelare importanti segnali del diabete. Il diabete è una condizione in cui il corpo non riesce a regolare correttamente il livello di zucchero nel sangue, portando a complicanze serie come danni ai vasi sanguigni, nervi e organi.

Gli esami del sangue consentono di individuare precocemente l’iperglicemia, consentendo una gestione tempestiva attraverso modifiche dello stile di vita, terapie farmacologiche e monitoraggio costante.

Funzione renale

La valutazione della funzione renale attraverso gli esami del sangue è di vitale importanza per individuare eventuali anomalie ai reni. I reni svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dell’equilibrio idrico e nella filtrazione delle sostanze di scarto dal sangue.

Esami del sangue come la creatinina e l’azotemia consentono di valutare l’efficienza renale. Livelli anomali di questi parametri possono indicare problemi come l’insufficienza renale cronica, le infezioni urinarie o altre condizioni renali.

 

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Linfomi: che cosa sono, quali sono, fattori di rischio e cure

Linfomi: che cosa sono, quali sono, fattori di rischio e cure | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

I linfomi sono una categoria di neoplasie che coinvolgono il sistema linfatico, un componente vitale del sistema immunitario. Di seguito esploreremo cosa e quali sono, i fattori di rischio associati, le opzioni di trattamento disponibili, e l’importanza della visita ematologica come primo passo verso la diagnosi e il trattamento.

Cosa sono i linfomi

I linfomi derivano da alterazioni delle cellule del sistema linfatico, che è composto dai linfonodi, le tonsille, la milza, e i tessuti linfoidi. Questo sistema svolge un ruolo cruciale nella difesa del corpo contro le infezioni. Quando le cellule linfatiche subiscono mutazioni, possono iniziare a crescere in modo incontrollato, dando origine ai linfomi.

Il loro processo di sviluppo coinvolge la trasformazione di cellule linfatiche sane in cellule cancerose. Questo processo può avvenire lentamente nel corso di anni o essere più rapido. Comprendere le fasi di sviluppo è essenziale per affrontare la malattia in modo efficace.

Tipologie

I linfomi sono un insieme eterogeneo di neoplasie che possono colpire il sistema linfatico, ciascuno con caratteristiche distintive che influenzano la diagnosi e il trattamento. Due categorie principali comprendono le tipologie di Hodgkin e di non Hodgkin.

  • Linfomi di Hodgkin (LH)

I LH sono caratterizzati dalla presenza di cellule di Reed-Sternberg, grandi cellule cancerose distintive. Questi linfomi coinvolgono tipicamente un unico gruppo di linfonodi e possono presentare sintomi come febbre, sudorazioni notturne e perdita di peso. Tra i sottotipi di LH ci sono il classico LH e il linfoma nodulare a cellule stromali.

  • Linfomi di non Hodgkin (LNH)

Questa categoria include un’ampia varietà di condizioni che differiscono nelle caratteristiche cellulari, nelle manifestazioni cliniche e nelle risposte al trattamento. Alcuni esempi di LNH includono il linfoma diffuso a grandi cellule B, il linfoma follicolare, il linfoma mantellare e il linfoma del manto. La classificazione dei LNH si basa sulla morfologia, l’immunofenotipo e i marcatori genetici.

  • Linfomi a cellule T e NK

I linfomi a cellule T coinvolgono le cellule T del sistema immunitario. Possono variare dalla forma aggressiva a quella indolente. Il linfoma anaplastico a grandi cellule è un esempio di linfoma a cellule T. I linfomi a cellule natural killer (NK) coinvolgono le cellule NK e possono essere aggressivi.

  • Linfoma del Sistema Nervoso Centrale (SNC)

Alcuni linfomi possono colpire il sistema nervoso centrale, causando sintomi neurologici. Il linfoma del sistema nervoso centrale può verificarsi in associazione con un altro linfoma o come entità indipendente.

  • Linfoma a cellule del mantello

Questo linfoma è caratterizzato da una crescita rapida e coinvolge principalmente i linfonodi, la milza e il midollo osseo. La presenza di una traslocazione genetica specifica è tipica di questo sottotipo.

Fattori di rischio

L’insorgenza dei linfomi è influenzata da una serie di fattori di rischio, i quali, se compresi in profondità, possono contribuire a una migliore prevenzione e gestione della malattia.  

La presenza di una storia familiare di linfomi può innanzitutto aumentare il rischio di sviluppare la malattia: mutazioni genetiche ereditarie, se presenti, possono predisporre gli individui a una maggiore suscettibilità. L’incidenza dei linfomi aumenta con l’età, e alcuni sottotipi sono più comuni in uomini rispetto alle donne. Ad esempio, il linfoma di Hodgkin è più frequente nei giovani adulti, mentre il linfoma follicolare colpisce spesso persone di età più avanzata.

Alcune tipologia di linfoma sono associate a infezioni virali, come l’Epstein-Barr virus (EBV) nei linfomi di Hodgkin e T-cellulari, e il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) che aumenta il rischio di linfoma a cellule B. E anche l’esposizione a certe sostanze chimiche, come pesticidi, solventi e agenti chimici, può contribuire al rischio di sviluppare un linfoma. L’interazione con agenti tossici può innescare mutazioni cellulari.

Individui che assumono farmaci immunodepressivi a lungo termine, ad esempio dopo un trapianto di organi, sono più suscettibili ai linfomi. Questi farmaci compromettono il sistema immunitario, favorendo lo sviluppo di cellule cancerose. E anche persone affette da malattie autoimmuni, come la sindrome di Sjögren o la lupus eritematoso sistemico, possono avere un rischio leggermente aumentato di sviluppare linfomi.

Opzioni di trattamento

Il trattamento dei linfomi dipende dal tipo specifico e dalla fase della malattia. Le opzioni terapeutiche includono chemioterapia, radioterapia, immunoterapia e trapianto di cellule staminali. L’approccio personalizzato è fondamentale per massimizzare l’efficacia del trattamento e minimizzare gli effetti collaterali.

Importanza della visita ematologica

La visita ematologica gioca un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce e nel piano di trattamento di un linfoma. Gli ematologi, specialisti del sangue, utilizzano esami del sangue, biopsie linfonodali e altre indagini per confermare la presenza di linfoma e determinarne il tipo specifico. 

Presso il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza disponiamo di un’equipe altamente qualificata per la diagnosi preventiva, e in grado di accompagnarvi per tutto il percorso terapeutico.

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Fibromialgia: che cos’è e perché è difficile diagnosticarla

Fibromialgia: che cos’è e perché è difficile diagnosticarla | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

La fibromialgia è una condizione medica complessa e spesso misconosciuta che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Nonostante colpisca una percentuale significativa della popolazione, viene spesso ignorata o mal compresa nel mondo della medicina.

Cos’è la fibromialgia

La fibromialgia è una sindrome dolorosa cronica che va oltre il semplice disagio fisico. Si manifesta attraverso un dolore diffuso in tutto il corpo, coinvolgendo muscoli, tendini e legamenti.

Oltre al dolore fisico, la fibromialgia si accompagna spesso a una stanchezza persistente che non migliora con il riposo. Questa fatica può influire negativamente sulle attività quotidiane, compromettendo la qualità della vita. Inoltre, molti individui sperimentano disturbi del sonno, come l’insonnia o un sonno non ristoratore, contribuendo ulteriormente al ciclo debilitante della malattia.

La “nebbia cerebrale” è un altro aspetto significativo della fibromialgia. Questo termine indica difficoltà cognitive, come problemi di concentrazione, perdita di memoria a breve termine e difficoltà a eseguire attività mentali complesse. Questi sintomi possono avere un impatto significativo sulle capacità lavorative e sociali delle persone colpite.

Inoltre, la fibromialgia è spesso associata a sintomi collaterali, come mal di testa, sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e sensibilità a stimoli esterni come suoni e luci intense.

I punti di dolore

La fibromialgia è spesso identificata attraverso la presenza di punti di dolore specifici nel corpo. Tuttavia, anche questa mappa dei punti dolenti può variare da persona a persona. La soggettività dei sintomi complica ulteriormente il quadro, poiché ciò che può essere doloroso per una persona potrebbe non esserlo per un’altra.

Difficoltà di diagnosi

Una delle sfide principali associate alla fibromialgia è la sua diagnosi. A differenza di molte altre condizioni mediche, non esiste un test specifico per confermare la presenza della fibromialgia. I sintomi possono essere vari, complessi, e simili ad altre patologie, rendendo la diagnosi un processo estremamente difficoltoso.

Nonostante quindi il numero crescente di individui che vivono con questa condizione, la fibromialgia rimane in gran parte ignorata dalla comunità medica. La mancanza di consapevolezza può portare a ritardi nella diagnosi e alla gestione inadeguata della condizione.

Impatto psicologico

La fibromialgia non influisce solo sul corpo fisico, ma può anche avere gravi implicazioni per la salute mentale. La lotta quotidiana con il dolore cronico e la mancanza di comprensione da parte degli altri può portare a ansia, depressione e isolamento sociale.

Per migliorare la qualità di vita di coloro che ne soffrono, è essenziale aumentare la consapevolezza e promuovere la ricerca su questa condizione complessa.

Visita reumatologica

Se si sospetta di soffrire di fibromialgia e si vuole ottenere una prima diagnosi, la prima visita specialistica consigliata è da un reumatologo. Pur essendo una condizione difficile da diagnosticare, presso il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza disponiamo di uno staff esperto e alta tecnologia per affrontare le sfide legate a questa complessa condizione, assicurando una valutazione approfondita della storia clinica e dei sintomi del paziente. La collaborazione con specialisti di diverse discipline all’interno del nostro centro ci consente di fornire un approccio multidisciplinare per gestire la patologia in modo completo.

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Salute maschile: quali sono gli esami consigliati?

Salute maschile: quali sono gli esami consigliati? | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Nel mese di novembre, una parte dell’attenzione del mondo della medicina si focalizza sulla salute maschile, attivandosi per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi di salute che colpiscono gli uomini, e quindi la necessità di fare prevenzione e sostenere regolarmente gli esami necessari per monitorare la propria situazione.

Come per ciò che concerne la salute della donna, anche nell’uomo vi sono infatti specificità di cui tenere conto, e la diffusione culturale del concetto di medicina di genere è una sfida fondamentale per il benessere della nostra società.

Patologie maschili più comuni

Il primo step per prendersi cura della salute maschile è individuare quali sono le problematiche specifiche di genere a cui si dovrebbe prestare maggiormente attenzione. Le vediamo qui di seguito.

  • Cancro alla prostata

Il cancro alla prostata è una preoccupazione significativa per la salute maschile: la sua natura spesso asintomatica nelle fasi iniziali sottolinea l’importanza degli screening regolari e di una consulenza specializzata per la diagnosi precoce.

  • Malattie cardiache

La pressione alta e il colesterolo elevato aumentano il rischio di malattie cardiovascolari negli uomini, che sono generalmente più a rischio delle donne. È importante quindi un regolare monitoraggio della pressione sanguigna, diete cardioprotettive e attività fisiche regolari per mantenere un cuore sano; ed eventualmente, l’adozione di programmi di prevenzione mirati.

Per approfondire: Malattie cardiache: come prevenirle e quali visite effettuare

  • Disfunzione erettile

La disfunzione erettile, e più in generale i disturbi della sfera sessuale, possono impattare significativamente sulla qualità della vita maschile, ma ancora oggi sono motivo di imbarazzo nel paziente, che rifiuta di affrontarli con figure specializzate. È importante invece prendere consapevolezza dei benefici che l’individuazione e la risoluzione di queste problematiche possono apportare, alla salute così come al tono dell’umore, ma anche dell’esistenza di terapie innovative come il trattamento della ED con onde d’urto, disponibile al Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza.

Prevenzione attraverso lo stile di vita

Adottare uno stile di vita sano è il fondamento della prevenzione delle patologie maschili.

Per cominciare, una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e alimenti integrali, non solo fornisce i nutrienti essenziali, ma riduce anche i rischi associati a malattie cardiache e altre patologie. L’esercizio fisico regolare è altrettanto cruciale, non solo per mantenere un peso sano, ma anche per sostenere la salute cardiovascolare e ridurre lo stress.

Il controllo dello stress gioca un ruolo determinante nella salute maschile: le pressioni quotidiane possono avere un impatto significativo sul corpo e sulla mente. La pratica di tecniche di gestione dello stress, come la meditazione o l’esercizio di rilassamento, può contribuire a mantenere equilibrio emotivo e fisico. Ridurre il consumo di alcol e smettere di fumare sono passi cruciali nella promozione di uno stile di vita salutare.

Esami consigliati per la salute maschile

La prevenzione attraverso esami regolari è essenziale per la salute maschile a lungo termine. È bene quindi considerare una serie di screening e controlli periodici per individuare precocemente eventuali problematiche.

  • Esame della prostata

Quando gli uomini si avvicinano ai 50 anni, dovrebbero sottoporsi regolarmente a esami della prostata. Questi possono includere il dosaggio del PSA (antigene specifico prostatico) e l’esplorazione rettale. Tali test sono fondamentali per la rilevazione precoce di anomalie nella prostata, inclusi segnali di possibile cancro.

  • Controllo cardiovascolare

Misurare regolarmente la pressione arteriosa e monitorare i livelli di colesterolo sono pratiche fondamentali per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Questi esami forniscono indicazioni cruciali sulla salute del cuore e permettono l’adozione di misure preventive in caso di anomalie.

  • Test di funzionalità epatica

Gli uomini dovrebbero sottoporsi a test di funzionalità epatica per valutare la salute del fegato. Questi test possono individuare potenziali problemi come l’epatite o la cirrosi, consentendo interventi tempestivi.

  • Esami del sangue completi

Un esame del sangue completo fornisce una panoramica dettagliata sulla salute generale. Parametri come il conteggio delle cellule del sangue, la glicemia e i livelli di vitamine sono indicatori importanti del benessere complessivo.

  • Controllo della glicemia

Gli uomini, soprattutto coloro con una predisposizione genetica o uno stile di vita a rischio, dovrebbero monitorare regolarmente i livelli di zucchero nel sangue per la prevenzione del diabete.

Presso il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza disponiamo di reparti e specialisti in grado di trattare tutte le necessità inerenti alla salute maschile.

 

 

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Giornata Mondiale della Vista: quali sono i disturbi più comuni

Giornata Mondiale della Vista: quali sono i disturbi più comuni | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Il 12 ottobre 2023 è la Giornata Mondiale della Vista, un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sui disturbi visivi e promuovere la prevenzione. Di seguito introduciamo quindi i disturbi tipici legati alla vista, per i quali è essenziale prevedere un controllo preventivo periodico.

Disturbi oculari comuni

  • Miopia, ipermetropia e astigmatismo

La maggior parte delle persone è familiare con questi disturbi, che influenzano la capacità dell’occhio di focalizzare chiaramente gli oggetti. La correzione precoce è fondamentale per evitare complicazioni a lungo termine.

Miopia: Le persone miopi vedono chiaramente gli oggetti vicini ma sfocati quelli lontani. Questo è dovuto a un’immagine che si forma davanti alla retina anziché su di essa. La miopia è spesso ereditaria, ma l’uso eccessivo degli schermi digitali può influire sulla sua progressione. La correzione può avvenire con occhiali, lenti a contatto o chirurgia refrattiva.

Ipermetropia: Al contrario della miopia, l’ipermetropia si verifica quando l’immagine si forma dietro la retina. Ciò rende difficile vedere chiaramente gli oggetti vicini, mentre quelli lontani sono più nitidi. L’ipermetropia è comune nei bambini e può diminuire con l’invecchiamento. Gli occhiali o le lenti a contatto aiutano a correggere questo disturbo.

Astigmatismo: Questo disturbo è causato da una forma irregolare della cornea o della lente all’interno dell’occhio, che provoca una visione distorta degli oggetti a tutte le distanze. Gli occhiali o le lenti a contatto cilindriche sono spesso utilizzati per correggere l’astigmatismo.

  • Glaucoma

Il glaucoma è una malattia oculare caratterizzata da danni al nervo ottico, spesso associata a pressione intraoculare elevata. Ciò può portare a una perdita progressiva della visione periferica, spesso senza sintomi evidenti nelle fasi iniziali. Il glaucoma è una delle principali cause di cecità evitabile. Il trattamento mira a ridurre la pressione intraoculare attraverso farmaci, chirurgia o trattamenti laser.

  • Degenerazione maculare

La degenerazione maculare legata all’età (AMD) è una condizione che colpisce la macula, la parte della retina responsabile della visione centrale e dettagliata. Ci sono due tipi principali: la forma secca e la forma umida. La forma secca progredisce lentamente, mentre la forma umida può causare perdita rapida della vista. Una dieta ricca di antiossidanti, integratori vitaminici e trattamenti intravitreali sono opzioni di gestione.

 

Importanza della prevenzione

  • Esami oculistici regolari

Sottoporsi a esami oculistici regolari è essenziale per identificare tempestivamente eventuali problemi visivi. La prevenzione è più efficace quando accompagnata da controlli periodici.

  • Stile di vita salutare

Una dieta ricca di nutrienti come la vitamina A, C ed E, insieme a una corretta idratazione, può contribuire a mantenere la salute degli occhi. Ridurre l’esposizione prolungata agli schermi digitali è anch’essa parte di uno stile di vita oculare sano.

  • Protezione solare

Indossare occhiali da sole di buona qualità può proteggere gli occhi dai danni causati dai raggi UV. Questo è particolarmente importante per prevenire cataratta e degenerazione maculare.

 

Giornata Mondiale della Vista: visita oculistica

Vedi anche: Controllo della vista: come funziona e perché è importante farlo

In occasione della Giornata Mondiale della Vista, incoraggiamo tutti a prendersi cura della propria salute oculare con una visita oculistica. Un piccolo passo oggi può garantire uno sguardo luminoso per il futuro.

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Giornata Mondiale della Salute Mentale: il disturbo depressivo maggiore

Giornata Mondiale della Salute Mentale: il disturbo depressivo maggiore | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Il 10 ottobre di ogni anno, il mondo celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale, un’occasione cruciale per riflettere sulla complessità dei disturbi mentali, spesso invisibili e ammantati di stigmatizzazione.

In un’epoca in cui la consapevolezza della salute mentale è in crescita, ciò che persiste è la sfida nell’individuare e affrontare tali disturbi in modo adeguato. La giornata non solo ci offre l’opportunità di sensibilizzare il pubblico verso la tematica, ma ci invita anche a esplorare il difficile equilibrio tra la crescente comprensione della gravità di queste patologie e la persistente sfida di superare il pregiudizio sociale che le avvolge.

In questo contesto, la condizione più diffusa e trattata risulta essere il disturbo depressivo maggiore, ampliatasi ulteriormente nel recente periodo pandemico.

Vedi anche: Psicoterapia: quando è necessario iniziare un percorso di supporto?

 

Ansia e depressione: statistiche in Italia dal 2017

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la depressione come “il male del secolo”, una patologia in costante crescita associata ai sintomi ansiosi. Questi disturbi prosperano nella società moderna, alimentati da rapidi cambiamenti e pressioni sociali. La sola consapevolezza della loro gravità tuttavia è spesso insufficiente, a fronte delle molte persone che ricevono diagnosi e trattamenti in ritardo e in modo inadeguato.

Nel 2017, il disturbo depressivo maggiore è emerso come il disturbo mentale più diffuso in Italia, coinvolgendo 2,8 milioni di persone, con un aumento percentuale correlato all’età. L’ansia cronica grave colpisce prevalentemente gli adulti, con un incremento dal 5,8% tra i 35-64 anni al 14,9% dopo i 65 anni. Le donne sono più colpite degli uomini, con una gravità crescente oltre i 65 anni.

 

Disturbo depressivo maggiore: fattori di rischio

Gli studi sottolineano che i disoccupati, la popolazione a basso livello d’istruzione, i giovani e le donne sono particolarmente a rischio. L’ansia e la depressione sono più frequenti tra gli individui con svantaggio sociale ed economico, mentre i non lavoratori mostrano un’incidenza maggiore, soprattutto nella fascia d’età 35-64.

 

Impatto della pandemia e del lockdown

Uno studio del 2021 condotto da esperti di sanità pubblica e psichiatri offre uno sguardo sulla situazione post-pandemia. Oltre il 40% degli italiani ha segnalato un peggioramento dei sintomi ansiosi e depressivi durante il lockdown, con un impatto significativo sulla qualità della vita e disturbi del sonno in oltre il 30% dei partecipanti.

La Società Italiana di Neuropsicofarmacologia ha inoltre evidenziato che la metà degli italiani colpiti dal virus sviluppa disturbi psichiatrici. Il 42% di questi riguarda ansia o insonnia, mentre il 32% si trova a combattere contro un disturbo depressivo maggiore, con un’incidenza fino a cinque volte più alta rispetto alla popolazione generale.

A tutto ciò ha contribuito anche la crisi economica e lavorativa derivante dalla pandemia. Il rischio di depressione raddoppia per chi guadagna meno di 15.000 euro all’anno e triplica per chi è disoccupato. Le donne sono particolarmente vulnerabili, con un aumento significativo nei sintomi depressivi e disturbi del sonno.

Visita psicologica

In occasione quindi della Giornata Mondiale della Salute Mentale è vitale richiamare all’attenzione la necessità di affrontare in modo adeguato la crescente epidemia di disturbi mentali, migliorando la consapevolezza, riducendo il tabù associato alla salute mentale e garantendo l’accesso tempestivo a diagnosi e trattamenti efficaci per tutti.

E la consapevolezza passa anche e soprattutto da un consulto psicologico con figure professionali.

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Macchie della pelle: cosa sono e quali sono i fattori di rischio

Macchie della pelle: cosa sono e quali sono i fattori di rischio | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Le macchie della pelle sono una condizione comune che può interessare persone di tutte le età. A causa di vari fattori, infatti, la pelle può manifestare cambiamenti visibili sotto forma di macchie cutanee, ognuna con la sua causa specifica.

Queste macchie possono apparire innocue, ma talvolta possono essere indicative di condizioni più gravi, ed è quindi fondamentale capire cosa sono, quali rischi potrebbero comportare e come proteggere la tua pelle da potenziali complicazioni.

 

Cos’è una macchia della pelle

Le macchie della pelle sono cambiamenti visibili nella tonalità o nella texture della pelle. Possono manifestarsi in vari modi, tra cui lentiggini, melasma, macchie solari e altre. Queste macchie possono essere causate da diversi fattori, tra cui l’esposizione al sole, l’invecchiamento e condizioni della pelle.

 

Rischi delle macchie della pelle

Mentre molte macchie cutanee sono innocue e non rappresentano motivo di preoccupazione, è fondamentale essere consapevoli dei potenziali rischi associate a certe tipologie di macchie della pelle. Ecco alcuni aspetti da tenere in considerazione:

  • Rischio di cancro della pelle

Una delle principali preoccupazioni legate è il rischio di sviluppare il cancro della pelle, tra cui il carcinoma basocellulare, il carcinoma spinocellulare e il melanoma. Queste forme di cancro possono insorgere da lentiggini o nevi che cambiano forma, colore o dimensione. È fondamentale riconoscere i segni di allarme, come il cambiamento nella simmetria, i bordi irregolari, il colore non uniforme o il diametro superiore a 6 millimetri, e consultare immediatamente un dermatologo in caso di sospetto.

  • Impatto sull’estetica

Le macchie della pelle, anche se non cancerogene, possono avere un impatto sull’estetica e sulla fiducia in se stessi. Questo è particolarmente vero quando le macchie sono visibili in aree del corpo esposte al pubblico, come il viso o le mani. La consapevolezza di questo aspetto può influire sulla qualità della vita e sull’autostima delle persone colpite.

  • Possibili discomfort fisici

Alcune macchie della pelle possono essere accompagnate da discomfort fisici, come prurito, bruciore o irritazione. Questi sintomi possono essere fastidiosi e influire sulla qualità del sonno e sulla comodità quotidiana.

  • Difficoltà nella diagnosi precoce

Alcune macchie cutanee, come il melanoma, possono essere asintomatiche e non causare disagi fisici evidenti. Questo rende la diagnosi precoce ancora più critica, poiché alcune forme di cancro della pelle possono progredire rapidamente se non trattate tempestivamente.

 

Fattori di rischio

Le macchie della pelle possono verificarsi in qualsiasi momento della vita e possono colpire individui di tutte le età, ma ci sono alcuni fattori di rischio noti che possono aumentare la probabilità di svilupparle. Ecco un’analisi approfondita dei principali fattori di rischio:

  • Esposizione al sole

L’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti (UV) del sole è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di macchie della pelle. Le persone che trascorrono molto tempo all’aperto senza adeguata protezione solare sono più suscettibili alle macchie solari, al melasma e al danneggiamento cutaneo causato dal sole.

  • Predisposizione genetica

La genetica può svolgere un ruolo significativo nella suscettibilità alle macchie della pelle. Se hai familiari con una storia di macchie cutanee o cancro della pelle, potresti essere a maggior rischio.

  • Invecchiamento

Con l’invecchiamento, la pelle subisce cambiamenti naturali che possono aumentare la probabilità di sviluppare macchie cutanee. Questi cambiamenti includono una diminuzione della produzione di melanina, che protegge la pelle dai danni del sole, e una maggiore esposizione accumulata ai raggi UV nel corso degli anni.

  • Fototipo cutaneo

Il tuo tipo di pelle può influire sulla suscettibilità alle macchie. Le persone con fototipi cutanei più chiari sono generalmente più vulnerabili ai danni causati dal sole, mentre quelle con fototipi più scuri possono sviluppare più facilmente il melasma.

  • Uso di lettini abbronzanti

L’utilizzo di lettini abbronzanti o lampade UV artificiali può aumentare il rischio di danni cutanei, comprese le macchie della pelle. Questi dispositivi emettono raggi UV nocivi che possono danneggiare la pelle nel tempo.

  • Altre condizioni cutanee

Alcune condizioni cutanee preesistenti, come la cheratosi attinica (lesioni precancerose) e la dermatite seborroica, possono aumentare la probabilità di sviluppare macchie cutanee.

 

Quando consultare un dermatologo

La consulenza di un dermatologo è essenziale per valutare qualsiasi cambiamento sulla pelle. Cercare quindi il parere di un dermatologo è sempre consigliato per diagnosticare e gestire le macchie della pelle per tempo, e per togliersi ogni dubbio sulla propria salute. Presso il nostro centro disponiamo di specialisti qualificati e siamo attrezzati anche per eseguire terapie laser per la rimozione di nei e macchie della pelle.

 

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Come tornare alla routine dopo le ferie: l’importanza di una corretta alimentazione

Come tornare alla routine dopo le ferie: l’importanza di una corretta alimentazione | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Dopo giorni di relax, sole e divertimento durante le vacanze estive, è giunto il momento di affrontare il ritorno alla routine quotidiana. Uno degli aspetti fondamentali per una transizione senza intoppi è prestare attenzione a una corretta alimentazione. Dopo possibili eccessi culinari e cambiamenti nelle abitudini alimentari durante le vacanze, stabilire un ritorno graduale a una dieta equilibrata può aiutarti a ritrovare l’energia e la vitalità necessarie per affrontare le sfide quotidiane.

Pasti regolari

Durante le vacanze, nelle quali sarebbe comunque bene pianificare la propria alimentazione, è possibile che si finisca per saltare dei pasti o che ci si concedano cibi ipercalorici o poco nutrienti più del solito. Tuttavia, per ritrovare la tua routine, è fondamentale ripristinare la regolarità dei pasti.

Assicurarsi di fare colazione ogni mattina per avviare il metabolismo e fornire al corpo l’energia necessaria per affrontare la giornata. Sceglire pasti leggeri e bilanciati a pranzo e cena, includendo proteine magre, verdure e cereali integrali. Mangiare regolarmente aiuterà a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e a evitare scosse di fame improvvisi.

Corretta alimentazione: l’idratazione

L’importanza dell’idratazione non può essere sottolineata abbastanza. Durante le vacanze, è frequente non essere attenti all’assunzione di liquidi, magari sostituendo l’acqua con bevande zuccherate o alcolici. Nel ritorno alla routine, l’acqua deve essere la bevanda principale. L’acqua idrata il corpo, aiuta nella digestione e contribuisce a mantenere la pelle luminosa e sana.

Snack nutrienti

Nel percorso di ritorno alla routine, è bene scegliere snack nutrienti per combattere la fame tra i pasti principali. Optare per frutta fresca, noci non salate o yogurt magro. Questi snack forniscono vitamine, minerali e fibre, che mantengono soddisfatti senza compromettere la salute.

Ridurre gradualmente gli zuccheri aggiunti

È importante ridurre gradualmente l’assunzione di zuccheri aggiunti per ritrovare l’equilibrio. Limitare il consumo di dolci, dolcificanti artificiali e bevande zuccherate è fondamentale per tornare ad abituarsi al gusto naturale degli alimenti e apprezzare la dolcezza intrinseca della frutta.

Preparare i pasti a casa

Una volta tornati a casa, prendersi tempo per cucinare i pasti piuttosto che affidarsi a cibi pronti o fast food è essenziale. Cucinare a casa dà il controllo sugli ingredienti e consente di scegliere opzioni più sane. È consigliato inoltre sperimentare nuove ricette che includano una varietà di alimenti nutrienti.

Consulenza nutrizionale

È bene infine considerare la possibilità di consultare un nutrizionista professionista, il quale ha le competenze e le conoscenze necessarie per valutare le abitudini alimentari attuali, le esigenze e gli obiettivi individuali. La guida di un esperto può rendere il processo di ritorno alla routine più efficace e confortevole, garantendo una transizione senza sforzi e e in grado di fornire i benefici duraturi di una corretta alimentazione.

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Gambe gonfie con il caldo, cosa fare? I consigli del fisioterapista

Gambe gonfie con il caldo, cosa fare? I consigli del fisioterapista | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Con l’arrivo delle calde giornate estive, molte persone possono sperimentare il fastidioso problema delle gambe gonfie. Questo fenomeno è spesso correlato all’affaticamento del sistema venoso, che può essere causato da diverse ragioni. Fortunatamente, ci sono consigli e rimedi che consentono di alleviare il disagio e migliorare la salute delle gambe.

Vediamo allora quali sono le cause delle gambe gonfie con il caldo e scopriremo come affrontare il problema con l’assistenza professionale di un fisioterapista.

Perché le gambe si gonfiano

Con il clima caldo, il nostro corpo tende a trattenere più liquidi, aumentando la pressione all’interno dei vasi sanguigni. Questo aumento della pressione può essere particolarmente evidente nelle gambe, poiché le vene sono responsabili di trasportare il sangue verso il cuore contro la forza di gravità.

Se il sistema venoso è affaticato o indebolito, il sangue può accumularsi nelle gambe, causando gonfiore ed edema.

Fare attività fisica

Il primo consiglio è quello di mantenere uno stile di vita attivo per migliorare la circolazione sanguigna nelle gambe. L’esercizio fisico regolare può aiutare a stimolare il flusso di sangue verso il cuore e ridurre il ristagno nelle vene. Attività come camminare, nuotare o praticare yoga possono essere particolarmente utili per migliorare la salute delle gambe e ridurre il gonfiore.

Alleviare la pressione con il movimento

Il fisioterapista può consigliare alcune tecniche di movimento che aiutano ad alleviare la pressione nelle gambe. Ad esempio, sollevare le gambe durante i momenti di riposo o mentre si dorme può favorire il ritorno del sangue al cuore e ridurre il gonfiore. Anche il movimento regolare delle caviglie e delle ginocchia mentre si è seduti o in piedi può aiutare a stimolare la circolazione.

Indossare indumenti a compressione

L’uso di indumenti a compressione, come calze o calzini specifici, può essere raccomandato dal fisioterapista per migliorare il flusso sanguigno nelle gambe gonfie. Questi indumenti applicano una pressione graduata sulle gambe, aiutando le vene a spingere il sangue verso l’alto e riducendo così il rischio di gonfiore e affaticamento del sistema venoso.

Gambe gonfie: evitare il caldo eccessivo

Mantenersi idratati e stare al fresco durante le giornate calde è essenziale per prevenire il peggioramento del gonfiore alle gambe: il fattore disidratazione è in particolare da tenere sotto controllo per le persone anziane, che con il caldo devono imparare a difendersi dai malesseri stagionali. Il fisioterapista può consigliare di evitare il caldo eccessivo, soprattutto nelle ore più calde della giornata, e cercare di rimanere in ambienti ben ventilati.

Massaggio terapeutico

Un altro utile consiglio del fisioterapista per le gambe gonfie è il massaggio terapeutico. Un massaggio mirato alle gambe può aiutare a stimolare la circolazione sanguigna, ridurre la tensione muscolare e alleviare il gonfiore. Questa tecnica può essere particolarmente benefica quando eseguita da un professionista esperto in terapia manuale.

 

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Anche la dieta va in vacanza? Come pianificare l’alimentazione in estate

Anche la dieta va in vacanza? Come pianificare l'alimentazione in estate | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Le vacanze sono un momento di relax e divertimento, un’occasione per staccare la spina dalla routine quotidiana. Ma le buone abitudini non devono essere abbandonate: in questo articolo, forniremo alcuni suggerimenti su come pianificare l’alimentazione per mantenere un equilibrio tra spensieratezza e salute.

Pianificare l’alimentazione e scegliere consapevolmente

Prima di partire per le vacanze, è utile pianificare in anticipo per evitare di abbandonare completamente la tua dieta. Cercando alloggi che offrono opzioni salutari per i pasti o che abbiano una cucina dove prepararli in prima persona, si può mantenere più facilmente la propria regolarità. Anche portare alcuni snack sani con sè può essere utile per evitare di ricorrere sempre a cibi meno salutari durante le gite o le escursioni.

Durante le vacanze poi è normale voler provare cibi tipici della destinazione o concedersi qualche vizio. Tuttavia, bisogna fare scelte consapevoli, optando per piatti leggeri a base di verdure, pesce o carni magre, e in generale cercando di non esagerare con le porzioni.

Un aiuto può venire da una consulenza con un nutrizionista, che può consigliare delle strategie per mangiare bene senza togliersi troppi sfizi.

Condividere i pasti

Se si viaggia con amici o familiari, si può considerare l’opzione di condividere i pasti. In questo modo, si può assaggiare una varietà di piatti senza esagerare con le porzioni. Questo approccio consente di provare diversi sapori locali senza compromettere troppo la propria dieta.

Mantenere l’attività fisica

Anche in vacanza l’attività fisica non va trascurata. Si può quindi pensare di sfruttare l’opportunità per esplorare la destinazione a piedi o in bicicletta, partecipare a escursioni, nuotare nel mare o nella piscina dell’hotel. L’importante è mantenere un livello di attività fisica per bruciare calorie extra e mantenere il metabolismo attivo.

Bere in modo responsabile

Le bevande alcoliche sono spesso associate alle vacanze, ma è importante bere in modo responsabile. L’alcol contiene molte calorie vuote e può ostacolare i progressi nella dieta. Limitare quindi il consumo di alcol e cerca di alternare con bevande analcoliche o acqua per idratarti adeguatamente; l’ultima raccomandazione vale in particolare per gli anziani.

Ritornare alla normalità gradualmente

Dopo le vacanze, è importante inoltre ritornare alla tua routine alimentare in modo graduale. Si consiglia quindi di evitare di adottare approcci estremi come diete drastiche o digiuni per compensare gli eccessi delle vacanze, e riprendere le abitudini alimentari sane gradualmente, e pianificare l’alimentazione reintroducendo gradualmente i pasti bilanciati e le porzioni controllate.

 

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Anziani e caldo estivo: consigli e segnali di allarme per la disidratazione

Anziani e caldo estivo: consigli e segnali di allarme per la disidratazione | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Il caldo estivo può rappresentare una sfida per la salute degli anziani, che sono maggiormente vulnerabili agli effetti negativi delle alte temperature. Durante la stagione estiva, è importante prestare infatti particolare attenzione alla protezione e al benessere delle persone più avanti con l’età.

In questo articolo, esploreremo i motivi per cui gli anziani soffrono in modo particolare il caldo e i colpi di calore, oltre a fornire preziosi consigli su come tutelarli. Impareremo anche a riconoscere i segnali di disidratazione negli anziani e come fornire loro l’aiuto necessario.

Perché gli anziani sono più sensibili al caldo

Le caratteristiche di una persona anziana la rendono naturalmente più suscettibile ai rischi legati alle alte temperature. Con l’avanzare dell’età, il corpo umano perde gradualmente la capacità di regolare la temperatura interna. Di conseguenza, gli anziani potrebbero avere più difficoltà nel mantenere una temperatura corporea adeguata durante i periodi di caldo intenso.

Inoltre, possono avere una minore sensibilità alla sete, il che significa che potrebbero non bere a sufficienza per reidratarsi adeguatamente durante i giorni caldi. E con eventuali condizioni preesistenti quali malattie cardiache, diabete e ipertensione, le persone in età geriatrica possono essere più vulnerabili alle conseguenze negative del caldo estivo.

Riconoscere i segnali di disidratazione negli anziani

La disidratazione può essere pericolosa per gli anziani e può manifestarsi in modi diversi. Alcuni segnali comuni di disidratazione negli anziani includono:

  • Sete e secchezza delle fauci
  • Vertigini e confusione
  • Stanchezza e debolezza eccessive
  • Urine scure o in quantità ridotte
  • Crampi muscolari o spasmi
  • Mal di testa e sensazione di svenimento.

Come tutelare gli anziani dal caldo estivo

Per proteggere gli anziani durante la stagione estiva, ecco alcuni consigli utili:

  1. Assicurarsi che gli anziani bevano a sufficienza. Incoraggiarli a bere acqua regolarmente, anche se non avvertono sete. Tenere a portata di mano bottiglie d’acqua fresca e ricordare loro di bere frequentemente.
  2. Mantenere una temperatura interna adeguata. Assicurarsi che l’ambiente circostante sia fresco e ventilato. Utilizzare ventilatori, aria condizionata o tende oscuranti per ridurre la temperatura all’interno della casa.
  3. Vestirsi adeguatamente. Consigliare agli anziani di indossare abiti leggeri, traspiranti e di colore chiaro. Questi tipi di abbigliamento aiutano a mantenere una temperatura corporea più bassa.
  4. Evitare attività fisiche intense nelle ore più calde. Suggerire agli anziani di limitare le attività all’aperto durante le ore più calde della giornata e di svolgere eventuali attività fisiche leggere durante le ore più fresche, come al mattino presto o alla sera.
  5. Monitorare regolarmente lo stato di salute. Prestare attenzione ai segnali di disidratazione e consultare un medico se si sospetta che un anziano stia avendo problemi legati al caldo.

Un consiglio ulteriore è quello di prenotare una visita dal nutrizionista: ogni soggetto è infatti un caso a sé, e un piano alimentare adeguato alle proprie esigenze può aiutare ad affrontare i mesi estivi con più serenità e preparazione.

 

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Salute della donna: consigli per una vita equilibrata

Salute della donna: consigli per una vita equilibrata | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

La salute della donna è un argomento di fondamentale importanza, poiché le donne affrontano sfide specifiche legate al loro benessere fisico e mentale. La cura adeguata della salute femminile richiede una combinazione di consapevolezza, prevenzione e assistenza medica specializzata, poiché oltre a patologie specifiche, il tema della salute femminile riguarda anche la conoscenza delle differenze in termini di sintomi e cure delle patologie in generale.

Di seguito esploreremo alcuni consigli medici essenziali per promuovere la salute delle donne e aiutarle a condurre una vita equilibrata.

 

Visite ginecologiche regolari

Una delle principali misure preventive per la salute delle donne è la visita regolare al ginecologo. Questo professionista medico specializzato può eseguire esami di routine, come il Pap test e l’esame pelvico, per la prevenzione e la diagnosi precoce di patologie ginecologiche, come il cancro cervicale.

Inoltre, il ginecologo può fornire consulenza sulla pianificazione familiare, la contraccezione e la gestione dei sintomi legati al ciclo mestruale.

 

Mantenere uno stile di vita sano

Adottare uno stile di vita sano è fondamentale per la salute delle donne. Ciò include una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre. L’esercizio regolare, come camminare, correre o fare attività fisica, aiuta a mantenere il peso ideale e a migliorare la salute cardiaca. Evitare il fumo e l’eccessivo consumo di alcol è altrettanto importante per prevenire malattie croniche, come il cancro e le malattie cardiache.

 

Prendersi cura della salute mentale

La salute mentale è un aspetto cruciale del complesso della salute della donna. Dovrebbe essere data importanza al benessere emotivo e alla gestione dello stress. Pratiche come la meditazione, lo yoga o la terapia possono essere utili per affrontare l’ansia, la depressione o lo stress. Inoltre, è importante avere una rete di supporto solida e condividere le proprie preoccupazioni e i propri sentimenti con amici, familiari o psicologi qualificati.

 

Prevenzione delle malattie

Le donne devono adottare misure preventive per ridurre il rischio di malattie specifiche, come il cancro al seno e alle ovaie. L’autopalpazione regolare del seno e le mammografie periodiche sono fondamentali per la diagnosi precoce del cancro al seno. Per le donne a rischio elevato, la consulenza genetica e i test genetici possono essere raccomandati per valutare il rischio di sviluppare il cancro ovarico o al seno ereditario.

 

Salute della donna e gestione delle fasi della vita

Le donne affrontano diverse fasi nella vita, come l’adolescenza, la gravidanza, il parto e la menopausa. È importante ottenere l’assistenza medica adeguata in ogni fase. Durante la gravidanza, le visite prenatali regolari, una dieta bilanciata e gli esami diagnostici possono aiutare a garantire una gravidanza sana.

 

La menopausa può invece comportare cambiamenti fisici e ormonali significativi, quindi è essenziale consultare un medico per gestire i sintomi e discutere le opzioni terapeutiche, se necessario.

 

La salute della donna richiede attenzione, impegno e consapevolezza costanti. Seguire una routine di cura medica regolare, adottare uno stile di vita sano, prevenire le malattie e gestire la salute mentale sono aspetti cruciali per una vita equilibrata. Presso il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza abbiamo figure specializzate per la salute femminile, e per il benessere in generale.

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Perdita di peso: quando non deve essere trascurata

Perdita di peso: quando non deve essere trascurata | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Una perdita di peso eccessiva e improvvisa può essere un sintomo di problemi di salute anche di particolare gravità. Si parla di calo ponderale involontario, quando si accusa una perdita oltre i 5kg circa nel breve periodo, conseguente a disturbi legati alla sfera fisica oppure psichica.

Accade infatti che, per una (o più) delle condizioni che andremo a vedere di seguito, il soggetto accusi una perdita dell’appetito e/o una difficoltà nell’assorbimento delle calorie e dei nutrienti, dove la seconda delle ipotesi può essere anche associata a un aumento dell’appetito.

La valutazione di partenza, che è sempre consigliabile lasciare effettuare a un medico di base, dovrà tenere conto anche della presenza dei seguenti sintomi, che spesso accompagnano le perdite di peso:

  • respiro affannoso
  • tosse ed emottisi
  • febbre
  • sudorazione notturna
  • aumento della sete
  • aumento della minzione
  • cefalee
  • disturbi della mandibola e della masticazione
  • nuovi disturbi della vista

 

Perdita di peso improvvisa

La perdita di peso più improvvisa può essere indicativa di problemi di salute come l’iperattività della tiroide, il diabete non diagnosticato o l’infezione da HIV.

Quando ciò si verifica senza alcuna modifica nelle abitudini alimentari o nell’attività fisica, è utile consultare un medico per un controllo completo.

 

Problemi digestivi

Se la perdita di peso è accompagnata da sintomi gastrointestinali come diarrea persistente, nausea o vomito, potrebbe essere un segnale di un disturbo digestivo sottostante, come la malattia celiaca, l’infiammazione intestinale o il cancro al tratto digestivo.

 

Cambiamenti nello stato emotivo

La perdita di peso può essere un sintomo di problemi di salute mentale come la depressione o l’ansia. Lo stress cronico e i disturbi dell’alimentazione possono influire negativamente sull’appetito e sulla capacità di mantenere un peso sano.

Se si riscontra una perdita di peso significativa e ti senti emotivamente instabile, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale per ottenere supporto.

 

Affaticamento cronico

Se la perdita di peso è accompagnata da un senso persistente di affaticamento, potrebbe essere un segnale di problemi come l’insufficienza renale, l’insufficienza cardiaca o la malattia di Lyme. Questi disturbi possono influire sul metabolismo del corpo e causare una rapida perdita di peso insieme all’affaticamento cronico.

 

Problemi endocrini

Le disfunzioni della ghiandola tiroidea o delle ghiandole surrenali possono portare a una rapida perdita di peso. Un’eccessiva attività della tiroide, nota come ipertiroidismo, può accelerare il metabolismo e causare una rapida perdita di peso. Al contrario, un’attività insufficiente della tiroide, chiamata ipotiroidismo, può rallentare il metabolismo e portare a una perdita di peso non intenzionale.

Le ghiandole surrenali, che producono ormoni come il cortisolo, possono influenzare anche il peso corporeo. Una produzione eccessiva di cortisolo, spesso associata a condizioni come la sindrome di Cushing, può causare una redistribuzione del grasso corporeo e una perdita di massa muscolare, con conseguente perdita di peso. Inoltre, alcune malattie autoimmuni, come l’insufficienza surrenalica, possono interferire con il normale equilibrio ormonale e portare a una riduzione di peso.

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Malattie cardiache: come prevenirle e quali visite effettuare

Malattie cardiache: come prevenirle e quali visite effettuare | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Le malattie cardiache rappresentano una delle principali cause di morte nel mondo e in Italia, ma sono al contempo anche quelle per le quali è possibile fare maggiore prevenzione, come affermato da una recente statistica dell’Eurostat. La chiave per un cuore sano è adottare uno stile di vita salutare e sottoporsi a visite preventive regolari. 

Di seguito vediamo quali sono le più comuni malattie cardiache, come prevenirle e quali visite di controllo è importante effettuare per mantenere il cuore in buona salute.

Malattie cardiache comuni

Le malattie cardiache possono assumere diverse forme e manifestarsi in modi diversi. Queste le più frequenti:

Malattia coronarica: è caratterizzata dalla formazione di placche nelle arterie coronarie, che forniscono sangue e ossigeno al cuore. Queste placche possono restringere le arterie e limitare il flusso sanguigno al cuore, causando dolore al petto (angina) e, in alcuni casi, un blocco completo delle arterie (infarto del miocardio).

Infarto del miocardio: comunemente noto come attacco di cuore, l’infarto del miocardio si verifica quando il flusso sanguigno verso una parte del muscolo cardiaco viene interrotto. Questo può causare danni permanenti al tessuto cardiaco e può essere fatale.

Insufficienza cardiaca: si verifica quando il cuore non pompa efficacemente il sangue in tutto il corpo. Può essere causata da diverse condizioni, come la malattia coronarica, l’ipertensione arteriosa o le malattie delle valvole cardiache. I sintomi includono affaticamento, gonfiore delle gambe e mancanza di respiro.

Aritmie: le aritmie sono disturbi del ritmo cardiaco. Possono manifestarsi come battiti cardiaci irregolari, accelerati o rallentati. Alcune aritmie possono essere innocue, mentre altre possono essere gravi e richiedere trattamento medico.

Malattie delle valvole cardiache: le valvole cardiache regolano il flusso di sangue attraverso il cuore. Le malattie delle valvole cardiache possono riguardare il restringimento delle valvole (stenosi) o la loro perdita di funzionalità (insufficienza). Ciò può causare un’alterazione del flusso sanguigno e sintomi come affaticamento, mancanza di respiro e gonfiore delle gambe.

Cardiomiopatia: è una condizione in cui il muscolo cardiaco diventa rigido, ispessito o debilitato. Ciò può influire sulla capacità del cuore di pompare sangue in modo efficiente e può portare a sintomi come affaticamento, palpitazioni e mancanza di respiro.

Prevenzione

La prevenzione delle malattie cardiache inizia con uno stile di vita sano. Il primo accorgimento è senza dubbio un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, evitando invece cibi ad alto contenuto di grassi saturi e transgenici, zuccheri aggiunti e sale in eccesso. Al contempo, è molto utile impegnarsi a fare esercizio fisico regolarmente; si consigliano almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica moderata, come una camminata veloce, jogging e nuoto. Ciò contribuirà al controllo del peso, uno dei fattori chiave nel campo delle malattie cardiache.

Altri comportamenti correttivi essenziali sono lo smettere di fumare, pratica che aumenta notevolmente il rischio di malattie cardiache, e una migliore gestione dello stress, che quando è cronico può influire negativamente sulla salute del cuore; alcuni modi sani per gestirlo possono essere la mindfulness, lo yoga o l’attività fisica in generale.

Visite preventive

Oltre ad adottare uno stile di vita salutare, è essenziale sottoporsi a visite preventive regolari per monitorare la salute del cuore. Ecco alcune visite che bisogna considerare:

Visita dal medico di base: programma una visita regolare con il tuo medico di base. Durante questa visita, verranno valutati i fattori di rischio per le malattie cardiache, come la pressione sanguigna, il colesterolo e il diabete. Il medico potrebbe anche consigliare esami di laboratorio specifici per valutare la tua salute cardiovascolare.

Controllo della pressione sanguigna: la pressione sanguigna elevata è un fattore di rischio significativo per le malattie cardiache. Assicurati di controllare regolarmente la tua pressione sanguigna e di lavorare con il tuo medico per mantenerla sotto controllo.

Esami del sangue: alcuni esami del sangue possono aiutare a valutare il rischio di malattie cardiache. Misurare i livelli di colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL e trigliceridi può fornire indicazioni sullo stato di salute del cuore.

Elettrocardiogramma (ECG): un ECG registra l’attività elettrica del cuore. Può essere utilizzato per identificare anomalie nel ritmo cardiaco o segni di danni al cuore.

Ecocardiogramma: un ecocardiogramma utilizza ultrasuoni per creare un’immagine del cuore. Questa procedura può rilevare anomalie strutturali o funzionali del cuore.

 

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Psicoterapia: quando è necessario iniziare un percorso di supporto?

Psicoterapia: quando è necessario iniziare un percorso di supporto? | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

La psicoterapia è un percorso che può offrire supporto e sollievo in momenti di significative difficoltà emotive e psicologiche che interferiscono con la qualità della vita. Riconoscere i segnali e le situazioni che indicano la necessità di intraprendere un percorso di psicoterapia è quindi il primo passo verso il benessere mentale, e verso lo sviluppo di una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie risorse per affrontare le difficoltà.

Di seguito vediamo quali sono le situazioni che dovrebbero portare a considerare seriamente l’inizio di un percorso con uno psicoterapeuta del Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza.

 

Ansia e depressione

Se si sperimentano sintomi di ansia o depressione che persistono per un lungo periodo di tempo e interferiscono significativamente con la vita quotidiana, potrebbe essere il momento di considerare la psicoterapia. Sentirsi costantemente sopraffatti, tristi, senza speranza o affrontare attacchi di panico può indicare la necessità di un intervento professionale.

 

Difficoltà nelle relazioni interpersonali

Quando si ha difficoltà a stabilire o mantenere relazioni significative, sia a livello personale che lavorativo,  seguire una terapia psicologica può aiutare a identificare i modelli di comportamento dannosi, a migliorare le proprie abilità comunicative e a sviluppare relazioni più sane e soddisfacenti.

 

Traumi ed eventi stressanti

Per chi ha vissuto un trauma o ha affrontato eventi stressanti come la perdita di una persona cara, un incidente o un abuso, la psicoterapia può essere un’opzione preziosa per elaborare il dolore, ridurre i sintomi post-traumatici e promuovere il processo di guarigione.

 

Problemi legati all’autostima e all’identità

Sentirsi insicuri, avere una bassa autostima o lottare con l’accettazione di sé sono segnali importanti per considerare la psicoterapia. Uno psicoterapeuta può aiutare a esplorare pensieri e sentimenti negativi rivolti verso se stessi, e a sviluppare una maggiore consapevolezza e fiducia nella propria persona.

 

Dipendenze e comportamenti compulsivi

La psicoterapia è inoltre indicata per chi si trova a lottare abusi di sostanze, dipendenze da gioco d’azzardo o altre forme di comportamento compulsivo. Uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento delle dipendenze può aiutare ad affrontare le cause sottostanti dei comportamenti distruttivi e a sviluppare strategie per superarli, favorendo il processo di recupero.

 

Dolore psicosomatico

Vi sono poi i casi in cui la psicoterapia può giocare un ruolo significativo nel trattamento di dolori che hanno origine psicosomatica. Analogamente ad altre terapie non farmacologiche, può infatti contribuire al recupero di un maggiore benessere fisico, in questo caso attraverso l’esplorazione dei legami con la componente emotiva, la risoluzione di traumi e conflitti interiori, la gestione dello stress e l’apprendimento di tecniche di rilassamento e respirazione.

 

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Ernie: che cosa sono, sintomi e come diagnosticarle

Ernie: che cosa sono, sintomi e come diagnosticarle | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Le ernie rappresentano un problema molto comune, che colpisce un gran numero di persone di tutte le età. Di seguito presentiamo una veloce panoramica sulle ernie, i sintomi generali e i loro metodi di diagnosi.

 

Cos’è un’ernia?

Un’ernia è una condizione medica in cui un organo o un tessuto del corpo spinge attraverso un’apertura debole o una maggiore resistenza di una parete muscolare circostante, creando sacche o protuberanze. Possono formarsi in diverse parti del corpo, ma sono più comuni nella parete addominale, nella zona inguinale e nella zona ombelicale. Le ernie possono causare dolore, disagio e altri sintomi e possono richiedere un intervento chirurgico per la correzione.

 

Tipologie

Esistono diverse tipologie di ernie, tra cui:

Ernia inguinale: la più comune, si verifica quando un segmento dell’intestino tenue spinge attraverso un’apertura debole nella parete addominale anteriore.

Ernia femorale: simile all’ernia inguinale, ma si verifica vicino alla coscia.

Ernia ombelicale: si verifica quando una porzione dell’intestino spinge attraverso un’apertura vicino all’ombelico.

Ernia ventrale: si verifica quando l’intestino spinge attraverso una zona debole della parete addominale.

Ernia diaframmatica: si verifica quando una parte dello stomaco spinge attraverso il diaframma nella cavità toracica.

 

Sintomi

I sintomi dell’ernia possono variare in base alla tipologia e alla gravità del problema. I sintomi comuni includono:

  • dolore
  • gonfiore
  • sensazione di pesantezza
  • difficoltà a deglutire
  • nausea
  • vomito
  • difficoltà a respirare

 

Diagnosi

Le ernie vengono diagnosticate attraverso una combinazione di esami fisici e strumentali. 

Durante l’esame fisico, il medico esaminerà l’area interessata per vedere se c’è una protuberanza o un rigonfiamento anomalo. Può anche chiedere al paziente di tossire o di sforzare l’area interessata per vedere se l’ernia diventa più grande o più prominente.

Altri test che possono essere eseguiti includono l’ecografia, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM). Questi esami strumentali possono aiutare a confermare la presenza di un’ernia e a determinare la sua posizione e la sua estensione.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire un’endoscopia per valutare l’entità dell’ernia.

In ogni caso, la diagnosi delle ernie è affidata al medico, che determinerà il percorso di trattamento più appropriato.

 

Trattamento

Il trattamento dell’ernia dipende dalla tipologia e dalla gravità del problema. In alcuni casi, l’intervento chirurgico può essere necessario per riparare la parete muscolare e prevenire ulteriori protrusioni dell’organo o del tessuto.

Le ernie possono essere trattate in diversi modi, a seconda della loro gravità e della localizzazione.

Monitoraggio: alcune ernie possono essere monitorate nel tempo con controlli regolari per verificare se peggiorano o causano sintomi.

Indossare una cintura erniaria: una cintura herniaria può aiutare a sostenere l’ernia e a ridurre il dolore.

Terapia fisica: esercizi specifici possono aiutare a rafforzare i muscoli dell’addome e della schiena per migliorare la postura e la stabilità.

Farmaci: farmaci analgesici possono essere utilizzati per ridurre il dolore associato all’ernia.

Chirurgia: se l’ernia è grave o causa sintomi significativi, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare l’ernia. Questo può essere fatto con un’incisione tradizionale o con tecniche mininvasive come la laparoscopia.

La scelta del trattamento dipende dalla gravità e dalla localizzazione dell’ernia, nonché dalle condizioni di salute individuali.


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Problemi del sistema muscolo-scheletrico e nervoso: quando rivolgersi a un fisioterapista

Problemi del sistema muscolo-scheletrico e nervoso: quando rivolgersi a un fisioterapista | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Quando si ha a che fare con problemi del sistema muscolo-scheletrico e il sistema nervoso, la fisioterapia è molto spesso la soluzione indicata per trattare la propria condizione. Il fisioterapista si occupa infatti della prevenzione, della diagnosi e del trattamento delle malattie, delle disfunzioni e delle lesioni di questi apparati dell’organismo, focalizzandosi in particolar modo sulle aree interessate dal dolore.

Individuare lo specialista più indicato per i propri disturbi non è però sempre semplice: in un articolo precedente, ad esempio, abbiamo parlato anche di quando rivolgersi a un ortopedico.

 

Problemi del sistema muscolo-scheletrico e il sistema nervoso: quando è necessaria la fisioterapia?

Le sedute di fisioterapia possono rendersi necessarie  in molte situazioni, come quelle riportate qui di seguito:

  • Dolori articolari: il dolore alle articolazioni può essere causato da diverse patologie come l’artrite, l’artrosi, la tendinite o la borsite. Un fisioterapista può aiutare a ridurre il dolore e a migliorare la mobilità articolare attraverso esercizi specifici e tecniche di mobilizzazione.
  • Lesioni sportive: gli sportivi sono soggetti a lesioni muscolari, tendinee e articolari a causa degli sforzi a cui sottopongono il proprio corpo. Il fisioterapista può aiutare nella riabilitazione post-lesione, aiutando il paziente a recuperare la funzionalità dell’arto o dell’area colpita.
  • Dolore alla schiena: il mal di schiena è una delle patologie più comuni al mondo, e può essere causato da diverse situazioni come la postura scorretta, la sedentarietà o lo stress. Il fisioterapista può aiutare a ridurre il dolore e a migliorare la postura attraverso esercizi specifici e terapie manuali.

Ma al contempo, il ruolo del fisioterapista può divenire un supporto essenziale nel recupero da problemi di carattere ortopedico, respiratorio, neurologico, cardiocircolatorio e genito-urinario, oltre che ad accompagnare le terapie motorie per la terza età.

 

Fisioterapia: come viene prescritta?

La fisioterapia può essere prescritta a seguito di una visita fisiatrica, in cui il paziente viene interrogato sulla sua storia clinica e le sue condizioni fisiche attuali.

Questa visita si articola in diverse fasi:

  • Anamnesi: la prima fase della visita consiste in una conversazione tra il fisiatra e il paziente, durante la quale vengono raccolte informazioni sulla patologia, sulle condizioni di salute del paziente e sulla sua storia clinica.
  • Esame obiettivo: durante l’esame obiettivo il fisiatra effettua una serie di test fisici e valuta la resistenza muscolare, la flessibilità articolare e la coordinazione motoria del paziente.
  • Diagnosi: sulla base delle informazioni raccolte durante la visita, il fisiatra effettua una diagnosi e stabilisce un piano di trattamento personalizzato per il paziente.
  • Trattamento: il trattamento può consistere in diverse tecniche fisioterapiche come la terapia manuale, la ginnastica terapeutica o la terapia fisica, a seconda della patologia e delle condizioni del paziente.

 

Sedute fisioterapiche: come si svolgono?

La fisioterapia mira quindi a ridurre il dolore e migliorare la funzionalità muscolare e articolare del paziente, in un processo graduale che richiede la partecipazione attiva del paziente stesso. 

Durante le sessioni di fisioterapia vengono svolti dei trattamenti personalizzati per il paziente, che possono includere esercizi terapeutici, manipolazione articolare, massaggi, terapia manuale, elettroterapia, onde d’urto e/o terapia laser. 

Il fisioterapista si occupa nel mentre di monitorare costantemente il progresso del paziente, regolando il piano di trattamento di conseguenza, al fine di ottenere il massimo beneficio e miglioramento del paziente. 

 

Accusate problemi del sistema muscolo-scheletrico e nervoso e volete prenotare una visita fisiatrica, o necessitate di effettuare sedute di fisioterapia? Contattate ora il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza!

Allergie: cosa sono, come si manifestano e come prevenirle

Allergie: cosa sono, come si manifestano e come prevenirle | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Le allergie rappresentano una condizione sempre più diffusa nella popolazione, che colpisce molte persone in tutto il mondo. Si tratta di una risposta del sistema immunitario a sostanze esterne, come polline, polvere, peli di animali, alimenti e altri allergeni. Il sistema immunitario produce anticorpi contro queste sostanze e provoca una serie di sintomi fastidiosi, come starnuti, prurito, eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie, gonfiore e altri disturbi.

Cause delle allergie

Le cause di questa reazione anomala del sistema immunitario sono finora state individuate in alcuni fattori chiave.

Innanzitutto, la predisposizione genetica può essere un fattore di rischio per le allergie. Se uno o entrambi i genitori sono allergici, il figlio ha maggiori probabilità di sviluppare allergie, anche se non è comunque possibile prevederlo con certezza.

In secondo luogo, l’esposizione ripetuta a un allergene può aumentare la probabilità di sviluppare un’allergia. Ad esempio, se una persona viene esposta regolarmente al polline di una determinata pianta, può sviluppare una sensibilità a quell’allergene e manifestare i sintomi della febbre da fieno.

Inoltre, alcune condizioni ambientali possono aumentare la probabilità di sviluppare allergie; come l’inquinamento atmosferico, che può irritare le vie respiratorie e aumentare la sensibilità a sostanze come gli acari della polvere o la muffa. Vi sono poi alcuni fattori riguardanti il proprio stile di vita, come l’esposizione al fumo di sigaretta, che possono influire sullo sviluppo delle allergie, mentre una dieta ricca di frutta e verdura può avere un effetto protettivo.

Sintomi

I sintomi possono variare notevolmente da persona a persona e possono dipendere dal tipo di allergene che scatena la reazione allergica. In generale, possono includere:

  • Prurito
  • Starnuti
  • Congestione nasale
  • Secrezione nasale
  • Tosse
  • Respiro sibilante
  • Prurito e gonfiore degli occhi
  • Rash cutaneo
  • Dolore addominale
  • Anafilassi

Trattamento

Il trattamento delle allergie dipende dal tipo e dalla gravità dei sintomi. In generale, ci sono diversi approcci che possono essere utilizzati per il trattamento delle allergie.

  • Evitare l’allergene: la prima cosa da fare per il trattamento delle allergie è evitare l’allergene responsabile della reazione allergica. Ad esempio, se si ha un’allergia al polline, si dovrebbe evitare di uscire durante i periodi in cui la concentrazione di polline è più alta. Se si ha un’allergia alimentare, si dovrebbe evitare di mangiare il cibo che la provoca.

 

  • Farmaci antiallergici: ci sono diversi farmaci antiallergici che possono essere utilizzati per alleviare i sintomi delle allergie. Alcuni dei farmaci più comuni includono gli antistaminici, i corticosteroidi, i decongestionanti e gli antileucotrieni. Gli antistaminici sono efficaci nel ridurre il prurito e la congestione nasale, mentre i corticosteroidi possono ridurre l’infiammazione delle vie respiratorie.

 

  • Immunoterapia: l’immunoterapia è un trattamento che viene utilizzato per alleviare i sintomi delle allergie a lungo termine. Questo trattamento coinvolge l’iniezione di dosi crescenti di allergene nel corpo per far sì che il sistema immunitario si abitui gradualmente all’allergene e smetta di reagire ad esso.

 

  • Rimedi naturali: ci sono diversi rimedi naturali che possono essere utilizzati per alleviare i sintomi delle allergie. Alcuni di questi includono l’utilizzo di oli essenziali, il consumo di miele locale, l’utilizzo di aceto di mele e il consumo di vitamine e minerali come la vitamina C e il magnesio.

Test allergici

Il primo passo è determinare a cosa si è allergici. Per fare ciò, si possono effettuare dei test per rilevare le allergie: il prick test, il patch test, il RAST test, la spirometria e il test di brocoreversibilità con farmaco. Il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza offre questi servizi per la diagnosi e il trattamento delle allergie, associati laddove necessario a una consulenza nutrizionale. La nostra équipe di specialisti è in grado di individuare le cause delle vostre allergie e di consigliarti il trattamento più adatto per voi.

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Dolori muscolari, ossei e articolari: quando serve la visita ortopedica?

Dolori muscolari, ossei e articolari: quando serve la visita ortopedica? | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Quando si accusano dolori ai muscoli, alle ossa e alle articolazioni si fa sovente confusione su quale sia lo specialista di riferimento per il proprio disturbo. Ma, fermo restando che è il proprio medico che deve esprimersi in tali indicazioni, la visita ortopedica è consigliata quando la condizione è dettata prevalentemente da traumi, incidenti e malattie degenerative.

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Prevenzione del tumore al seno: mammografia e consigli utili

Prevenzione del tumore al seno: mammografia e consigli utili | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Il tumore al seno è una patologia che colpisce ancora molte donne: infatti, secondo i dati 2020 dell’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e dall’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM), continua a essere la forma di cancro più comune in Italia. Nel corso di un anno sono state effettuate 54.976 nuove diagnosi, rappresentando il 30,3% di tutti i tumori che colpiscono le donne e il 14,6% di tutte le diagnosi di tumore in Italia. 

Nonostante l’incidenza della malattia stia aumentando, soprattutto tra le donne più giovani, la mortalità è fortunatamente in diminuzione, con una riduzione del 6% tra il 2015 e il 2020. 

In questo articolo, vedremo insieme alcune tecniche e consigli utili per la prevenzione del tumore al seno.

 

Fattori di rischio

È importante innanzitutto considerare alcuni fattori di rischio per il tumore al seno:

  • Familiarità. Le donne con parenti di primo grado affetti da tumore al seno hanno un rischio maggiore di sviluppare la patologia.
  • Età avanzata. Il rischio aumenta con l’età, soprattutto dopo i 50 anni.
  • Genetica. Possono influire alcune mutazioni genetiche ereditarie, come quelle dei geni BRCA1 e BRCA2.
  • Storia personale. Le donne che hanno già avuto un tumore in passato hanno un rischio maggiore di sviluppare nuovi tumori.
  • Menopausa tardiva. Le donne che entrano in menopausa dopo i 55 anni hanno un rischio maggiore.
  • Terapia ormonale sostitutiva (TOS). L’assunzione di TOS per la terapia dei sintomi della menopausa può aumentare il rischio di tumore al seno.
  • Alcol. Il consumo di alcol è associato a un maggiore livello di rischio.
  • Obesità. Le donne in sovrappeso o obese hanno un rischio maggiore di sviluppare queste patologie.
  • Prima mestruazione precoce. Rientra tra i rischi anche una prima mestruazione avvenuta prima dei 12 anni.
  • Mancanza di attività fisica: l’attività fisica regolare può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare tumore al seno.

 

In caso di fattori di rischio, è consigliabile parlare con il proprio medico curante per un programma di screening personalizzato.

 

Stile di vita sano

Adottare uno stile di vita sano è la base per la prevenzione di ogni forma tumorale. Una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e l’evitare alcol e fumo di sigaretta possono ridurre il rischio di sviluppare il cancro al seno. In particolare, una dieta ricca di frutta e verdura può aiutare a prevenire l’insorgere di diverse patologie, compreso il tumore al seno.

 

Palpazione e osservazione del seno

La palpazione regolare del seno è un’importante abitudine da adottare per prevenire il tumore al seno. Questo accorgimento consente di individuare eventuali noduli o masse, anche se piccole, che potrebbero segnalare l’insorgere di un tumore. La palpazione può essere eseguita in modo autonomo, ma è sempre consigliabile parlare con il proprio medico curante per una corretta esecuzione.

Oltre alla palpazione, è importante osservare il proprio seno alla ricerca di cambiamenti di colore, forma o dimensioni. Questa abitudine consente di individuare eventuali anomalie in modo ancora più precoce rispetto alla palpazione. In caso di anomalie o cambiamenti sospetti, è consigliabile consultare il proprio medico curante.

 

Mammografia

La mammografia è un esame di screening che viene utilizzato per individuare precocemente il tumore al seno. Si tratta di una radiografia che viene effettuata su entrambi i seni, in cui il tessuto mammaria viene compresso tra due piatti per ottenere immagini chiare e dettagliate. 

L’esame può individuare la presenza di eventuali masse o calcificazioni che potrebbero essere indicative della presenza di un tumore al seno, anche prima che siano avvertite al tatto o visibili all’occhio nudo. La mammografia è raccomandata come esame di screening per le donne sopra i 50 anni, ma può essere utilizzata anche in donne più giovani o in presenza di fattori di rischio elevati. 

È importante sottolineare che la mammografia non è un esame perfetto e può dare luogo a falsi positivi o falsi negativi, motivo per cui spesso può essere associata ad altri test di imaging o ad esami clinici per confermare o escludere eventuali sospetti. 

In ogni caso, la mammografia rimane uno strumento di assoluta importanza per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore al seno.

 

 

Potete contattare il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza per effettuare una mammografia con i nostri specialisti.

Patologie del sistema venoso e linfatico – arti inferiori: quali sono?

Patologie del sistema venoso e linfatico - arti inferiori: quali sono? | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Il sistema vascolare e linfatico, che si occupa del trasporto dei fluidi e della risposta immunitaria, è uno dei più complessi dell’organismo umano, ed è soggetto a differenti patologie che colpiscono i vasi sanguigni così come i suoi organi.

A seconda della condizione riscontrata, il paziente viene sottoposto a esame da specialisti differenti come il cardiologo e l’angiologo, ma non solo.

Di seguito andiamo ad elencare le principali patologie del sistema venoso e linfatico che colpiscono gli arti inferiori, e i sintomi dai quali è possibile riconoscerle.

Edemi, linfedemi e lipedemi

Con il termine edema si intende un generale gonfiore di una zona del corpo, che il più delle volte è proprio degli arti inferiori. Quelli di tipo fisiologico sono transitori, in quanto compaiono ad esempio in gravidanza o quando si rimane in piedi per periodi prolungati, e si risolvono spontaneamente; vi sono poi edemi che è più difficile fare regredire, in quanto appartengono a persone con mobilità ridotta.

Il linfedema è un accumulo di liquido linfatico nel tessuto sottocutaneo nei distretti dell’organismo. Questo avviene quando la capacità del sistema di trasportare linfa viene superata dall’accumulo di liquido ricco di proteine nell’interstizio e nel tessuto fibro-adiposo. Ciò può essere dato da anomalie congenite (linfedema primario) o da una disfunzione acquisita da determinate patologie o interventi chirurgici (linfedema secondario). Si tratta di una condizione cronica, progressiva e irreversibile, la quale può essere trattata con terapie chirurgiche, farmacologiche o con il linfodrenaggio.

Il lipedema è infine un accumulo di adipe fuori dalla norma, tipico del sesso femminile e localizzato in particolar modo su caviglie, cosce e fianchi. Presumibilmente correlato a questioni genetiche, può portare dolore e gravi problemi motori, e può essere attenuato solo tramite una diagnosi precoce e il ricorso all’intervento chirurgico di liposuzione.

Patologie del sistema venoso e linfatico: vene varicose

Dette anche varici, sono una patologia che porta alla dilatazione delle vene degli arti inferiori, condizione della malattia del sistema venoso superficiale che si manifesta su chi lavora in luoghi caldi o assume prolungate posizioni in piedi; esiste una predisposizione familiare. Vengono colpite la vena grande, la vena piccola safena e rami collaterali, che formano grappoli di vene dilatate e portano gonfiore, tensioni, pesantezza e dolori.

Si curano prevalentemente con terapia laser, ma anche tramite terapia medica e con l’utilizzo di calze elastiche.

Trombosi venose

Sono le formazioni di trombi all’interno della circolazione venosa profonda (TVP) o della circolazione venosa superficiale (TVS).

La TVP interessa maggiormente gli arti inferiori; un trombo non individuato immediatamente può risalire fino all’addome e portare all’embolia polmonare laddove un trombo dovesse staccarsi e raggiungere i polmoni. Può avvenire a seguito di fratture, interventi chirurgici, assunzione di anticoncezionali, malattie oncologiche, tromboflebiti o ancora alterazioni della coagulazione di origine genetica. Si hanno come sintomi l’edema alla gamba, arrossamento della pelle, dolore e difficoltà motoria. La terapia è con calze elastiche e anticoagulanti. Una TVP non curata porta alla cosiddetta sindrome post-trombotica.

LA TVS interessa invece le vene varicose, la piccola safena e la grande safena. Ha come sintomatologia l’arrossamento dei vasi, dolore, infiammazioni e formazioni di indurimento delle vene. La terapia è con calze elastiche, anticoagulanti e chirurgica.

Le diagnosi per entrambe le condizioni vengono eseguite con Ecocolordoppler.

Potete contattare il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza per effettuare una visita del sistema venoso e linfatico con i nostri specialisti.

Controllo della vista: come funziona e perché è importante farlo

Controllo della vista: come funziona e perché è importante farlo | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Il controllo della vista è un atto essenziale per diagnosticare e prevenire le patologie dell’apparato visivo, ed eventualmente valutare la necessità di una visita specialistica per accertare disturbi oculari che richiedono una maggiore attenzione.

Il test visivo è, in particolare, la prassi per individuare e monitorare:

  • miopia
  • astigmatismo
  • ipermetropia
  • presbiopia

A seguito del controllo, l’oculista può prescrivere l’utilizzo di lenti correttive per gli specifici disturbi diagnosticati. L’esame si struttura essenzialmente in due fasi: il test da lontano e il test da vicino.

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Controllo della vista: test di Snellen

Questo test consente di rilevare i disturbi della vista da lontano, ovvero miopia, astigmatismo e ipermetropia. Dalla distanza di 3-4 metri circa, il paziente deve leggere le righe dell’ottotipo, una tavola a caratteri alfanumerici di dimensioni progressivamente inferiori. Questa prova viene effettuata leggendo con entrambi gli occhi aperti, e successivamente ripetuta con un solo occhio per volta.

L’esame restituisce un risultato in decimi, dove i 10/10 rappresentano la perfetta visione, e ogni riga che non viene letta correttamente toglie un punto al totale.

Test da vicino

Si procede quindi a una lettura da una distanza ravvicinata, utilizzando un ottotipo a 40 cm circa dall’occhio, sempre con la medesima procedura. Il test della vista da vicino permette di individuare la presenza della presbiopia, la quale può coesistere con disturbi rilevati con il test da lontano.

Visita oculistica specialistica

La visita specialistica effettuata dall’oculista consiste nella valutazione della funzionalità della capacità visiva e nell’esame biomicroscopico dei segmenti sia anteriori che posteriori degli occhi, così da verificare eventuali patologie oculari in corso, quali le degenerazioni maculari e il glaucoma, ma anche verificare la presenza di patologie non dell’occhio che portano però a danni oculari.

Nella prima parte di un controllo della vista si esaminano le palpebre e le singole parti dell’occhio a livello biomicroscopico: film lacrimale, congiuntiva, cornea e cristallino. Successivamente, anche con l’aiuto dell’ortottista, si effettuano esami specifici atti a individuare:

  • acutezza visiva
  • funzionalità pupillare
  • motilità oculare
  • fondo oculare
  • pressione intraoculare

Gli utilizzatori di lenti a contatto devono astenersi dall’indossarle prima della visita, con un riposo di 3 giorni per chi usa le lenti morbide e di 7 giorni per chi usa i modelli rigidi.

Potete contattare il Centro Politerapico Polidiagnostico di Monza per effettuare un controllo della vista.

Mal di schiena: cause, cure e intervento chirurgico

Mal di schiena: cause, cure e intervento chirurgico | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Il mal di schiena è uno dei più comuni disturbi muscoloscheletrici, che viene sperimentato almeno una volta nella vita pressoché dalla totalità dei soggetti. Si manifesta con dolori che si estendono a più distretti, raggiungendo la cervicale così come gli arti inferiori o addirittura le viscere, oppure colpire singole zone localizzate.

Data la natura comune e frequente di questo disturbo, non sempre è facile distinguere un mal di schiena episodico da condizioni che devono invece mettere in allarme, ovvero nei casi di una puntuale recidiva, di una condizione invalidante, di un coinvolgimento dei nervi o nei casi di compresenza di patologie annesse che potrebbero aggravarsi ulteriormente.

Cause e correlazioni

Sovente il mal di schiena è causato dalla ripetizione di stress usuranti o comportamenti posturali scorretti, oppure da accidentali movimenti scoordinati che richiedono una terapia momentanea; ma le cause del dolore possono essere differenti e in diversi casi non legate a una condizione momentanea.

Al mal di schiena possono infatti essere collegati processi infiammatori quali l’artrite reumatoide o la spondilite anchilosante, artrosi, osteoporosi o altri processi degenerativi vertebrali, deformazioni della colonna vertebrale acquisite oppure congenite, metastasi locate nei pressi della colonna vertebrale, ernie del disco, malattie muscolari quali mialgie e fibromialgie, tubercolosi e altre infezioni, o ancora può avere correlazioni psicosomatiche.

A volte i dolori sono invece connessi a gravidanze, obesità, contratture muscolari, traumi o fratture ossee, e quindi più facilmente riconducibili a una situazione in corso.

Il mal di schiena, quindi, può essere sia sintomo che causa di molte altre condizioni.

Curare il mal di schiena acuto e cronico

I mal di schiena acuti tendono a risolversi spontaneamente, la maggior parte dei quali in una settimana oppure in alcuni casi entro sei mesi, con un rischio di ricaduta comunque elevato.

I dolori acuti necessitano di riposo moderato e di una terapia farmacologica, che possono essere integrati da terapie osteopatiche e fisioterapiche, nonché correzioni nella propria quotidianità: atteggiamenti posturali differenti, perdita del peso eccessivo, incremento della qualità del sonno e modifica delle calzature.

Il dolore cronico, in aggiunta a quanto sopra, può essere affrontato considerando di migliorare la condizione generale della persona, inserendo esercizi di potenziamento muscolare e di flessibilità articolare.

Quando consultare il fisiatra

Vi sono quindi molti fattori che possono determinare la comparsa dei dolori lombari, e più soluzioni attuabili a seconda dei casi. Quando però i disturbi sembrano persistere ed essere associati a una causa di tipo meccanico, può essere necessario avvalersi del consulto di un fisiatra, il quale, avvalendosi eventualmente della collaborazione dell’osteopata e del fisioterapista, può valutare l’ipotesi di un intervento chirurgico.

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Mal di gola: come riconoscere quello virale e quello batterico

Mal di gola: come riconoscere quello virale e quello batterico | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Con l’abbassarsi delle temperature cresce il verificarsi delle faringiti, più comunemente conosciute come mal di gola. Questo non per una diretta correlazione con il freddo, ma piuttosto perché con un continuo passaggio da ambienti a temperatura differente aumentano le condizioni in cui il nostro sistema immunitario può abbassare la guardia ed essere soggetto all’attacco di virus e batteri, e sviluppare quindi tutti i vari sintomi influenzali.

Di seguito vedremo come è possibile riconoscere un mal di gola virale da uno batterico, in modo da approcciarsi correttamente al trattamento dei disturbi e meglio interfacciarsi, quando serve, con uno specialista.

Faringiti virali e batteriche

Le infezioni virali sono la prima causa del mal di gola, che molto spesso è quindi sintomo di raffreddore e virus influenzali; in questi casi la faringite è una condizione passeggera, che può essere trattata con FANS, spray per la gola, pastiglie balsamiche.

Un mal di gola frequente può essere invece sintomo di un’infezione di tipo batterico, le quali possono avere molte cause, quali il contagio aereo o da oggetti contaminati di batteri quali anche lo streptococco. In questi casi, si ha un coinvolgimento di gola e talvolta anche tonsille, mentre i polmoni vengono raggiunti di rado.

Bisogna poi includere nel discorso una serie di cause non dipendenti da infezione, quali sforzi vocali e l’esposizione ad agenti irritanti (fumo, smog, aria condizionata, reflusso gastroesofageo).

Tosse

La tosse è un sintomo che si associa sovente al mal di gola, in particolar modo quando questo è di origine virale e dovuto al virus del raffreddore (rhinovirus). Con il raffreddore, la tosse può presentarsi sia grassa che secca, in associazione a sintomi tipici quali starnuti ripetuti, naso chiuso o che cola, occhi arrossati o lacrimanti.

Allo stesso tempo, in caso di mal di gola la tosse è un sintomo da prendere in considerazione per valutare l’eventualità di una infezione batterica da streptococco: l’assenza di tosse è infatti un fattore che incrementa le probabilità di aver contratto questo tipo di infezione. È probabile aver contratto lo streptococco quando si ottiene un punteggio uguale o superiore a 2 nel conteggio delle seguenti condizioni:

  • febbre sopra i 38° (+1)
  • linfonodi del collo gonfi e doloranti al tatto (+1)
  • tosse assente (+1)
  • tonsille gonfie / con placche (+1)
  • età sopra i 45 anni (-1)

Con un punteggio totale di almeno 2, è bene rivolgersi a un medico.

Cali di voce

Una comune faringite non provoca generalmente un calo della voce, sintomo invece tipico della laringite. Il discorso può cambiare invece quando il mal di gola è originato da una tonsillite, la quale può dipendere sia da infezioni batteriche che virali. In questo caso infatti il gonfiore accusato dalle tonsille, le quali sovente presentano anche placche biancastre, può alterare la voce.

La tonsillite viene curata con antibiotici quando causata da infezione batterica, mentre in caso di infezione virale dovrà semplicemente fare il suo corso. Una tonsillite che ricompare di frequenza può invece portare il medico a consigliare la rimozione chirurgica delle tonsille.

Visita otorinolaringoiatrica: quando effettuarla

Quando non si riesce a fare luce sulle cause di un mal di gola persistente o che si ripresenta spesso nel tempo, o ancora, i sintomi non sembrano associabili a nessuna condizione in particolare, è bene rivolgersi a un otorinolaringoiatra.

La visita otorinolaringoiatrica può infatti diagnosticare, oltre alle patologie di naso e orecchio:

  • faringiti
  • laringiti
  • patologie delle ghiandole salivari
  • tumori del collo

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