Un nuovo vaccino per la cura dell’acne?
È quanto sembra emergere da alcuni dati pubblicati sul Journal of Investigative Dermatology da un team di ricercatori internazionali
La scienza ha fatto un ulteriore passo in avanti nella cura dell’acne, patologia che colpisce più di un milione di persone solo in Italia. Un team di ricercatori internazionali (scienziati dell’Università di San Diego, del National Central University di Jhongli a Taiwan e della Brandenburg Medical School Theodore Fontane di Dessau in Germania) ha infatti pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology i risultati di uno studio che sembrerebbe dimostrare che la creazione di un vaccino contro l’acne non è più fantasia.
Il Dr. Yang Wang dell’Università di San Diego ha affermato che il vaccino sarebbe capace di ridurre la risposta immunitaria del corpo contro i batteri che producono l’acne impedendo che si verifichino infiammazioni nei follicoli e nelle ghiandole sebacee. “Il vaccino per ora ha dato risultati incoraggianti sui topi e in test di laboratorio condotti su tessuti umani, ma richiederà ancora qualche anno di lavoro”, ha commentato il Dr. Wang.
Questa soluzione potrebbe comunque rivelarsi un’ottima alternativa alle terapie attuali, al momento incapaci di gestire e mitigare questa patologia causa non solo di inestetismi (a volte permanenti) ma anche di disagi emotivi e psicologici soprattutto tra gli adolescenti, questa condizione affligge infatti il 40% della popolazione tra i 15 e i 19 anni.
Vaccino per la cura dell'acne: i dubbi della scienza
Nonostante i test incoraggianti però, non tutta la comunità scientifica è persuasa della validità della ricerca: il vaccino sembra infatti affrontare solo uno dei tanti fattori che portano alla formazione dei brufoli non risolvendo il problema in maniera definitiva.
Insieme all’articolo firmato da Yang Wang e colleghi è uscito infatti un commento di Emannuel Cassot (Università di Zurigo) in cui parla del vaccino definendolo “molto promettente” suggerendo tuttavia che se da un lato potrebbe portare sicuramente a ottimi risultati, dall’altro ci potrebbero essere effetti non previsti sui pazienti.
Il problema sta nel fatto che il batterio responsabile dell’acne ha diversi ceppi, alcuni di questi sono assolutamente non dannosi e contribuiscono anzi a mantenere il giusto equilibrio della pelle. Per questo motivo in alcuni casi il rischio è quello di portare a un peggioramento del problema e non a una sua soluzione.
In conclusione potremmo dire che con tutta probabilità il vaccino di cura dell'acne funzionerà meglio se utilizzato all’interno di terapie che prevedano anche l’utilizzo di altri farmaci. Non una “soluzione definitiva” quindi, ma sicuramente un valido aiuto per medici e specialisti alle prese con casi particolarmente gravi o complessi.
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07
Dic 20
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