Pedodonzia: a che età i bambini possono mettere l’apparecchio ortodontico?
Non sempre i benefici della pedodonzia (e in questo caso più specificamente dell’odontoiatria pediatrica) vengono adeguatamente compresi e apprezzati nel tempo, ma come è risaputo, l'utilizzo di un apparecchio ortodontico per trattare i problemi dentali di tipo ortodontico già in età pediatrica consente di prevenire molto più che un sorriso non perfettamente allineato, quali ad esempio:
- malformazioni di mascella e mandibola
- affollamenti dentali
- prematura caduta dei denti
- cefalee
- tensioni cervicali
- problemi posturali.
A che età dunque è possibile, o doveroso, intervenire con l’applicazione di un apparecchio ortodontico?
Primo step: visita di controllo
La prima risposta, quella più veloce, è che non si tratta di un fattore che può essere calcolato preventivamente da un genitore: essendo ogni situazione a sé, deve come tale venire valutata dall’odontoiatra durante la visita di controllo, che decide a seconda dell’età del paziente, del suo assetto dentale e di altri fattori quali l’anamnesi familiare se si necessita di iniziare un percorso correttivo con una soluzione ortodontica.
Apparecchio ortodontico per fasce di età
Analizzando invece le età e i problemi correlati, è bene evidenziare come, nei casi più gravi, lo specialista può considerare l’apparecchio ortodontico già all’età di 3-4 anni, laddove si presenti un palato troppo stretto che necessiti di essere trattato prima dell’ossificazione completa dello stesso.
I medesimi problemi possono in altri casi essere affrontati in ogni caso con l’ortodonzia anche fino agli 8 anni, sempre in ogni caso con carattere di urgenza.
A partire dai 10 anni si può intervenire invece anche sull’affollamento e allineamento dentale, sia per sistemare le problematiche di cui sopra che per incrementare l’estetica del sorriso.
Apparecchi ortodontici: quali sono?
Vediamo quindi le soluzioni più comunemente utilizzate in ortodonzia. La soluzione più tradizionale e conosciuta è rappresentata dai brackets in metallo, composti da attacchi a placchette posti al di sopra dei denti, guidati da sistemi di molle ed elastici e sorretti da un filo metallico teso a seconda delle necessità soggettive.
Alternativa popolare sono i brackets in ceramica, che rappresentano una soluzione più discreta a livello estetico, e per questo preferiti; hanno di contro la necessità di una più attenta e costante manutenzione, oltre che a una maggiore sensibilità alle macchie causate da particolari alimenti quali caffè e prodotti ricchi di coloranti.
Abbiamo poi gli apparecchi ortodontici linguali, che differiscono dai brackets in metallo per la loro applicazione nella parte interna dell’arcata dentale.
Infine, la soluzione che negli ultimi anni ha rivoluzionato il settore: gli allineatori invisibili, che sono difficilmente notabili anche a distanza ravvicinata, e che consentono un maggiore agio nei rapporti sociali anche per soggetti di età più avanzata che vogliono correggere i propri difetti dentali. Questi offrono inoltre maggiore autonomia, in quanto possono essere rimossi dal paziente, e riducono le irritazioni del cavo orale causate da fili, molle e attacchi metallici.
Anche la scelta dell’apparecchio ortodontico più idoneo va in ogni caso discussa con il vostro dentista.
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Ott 22
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