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Che cos’è lo stripping dentale e quando procedere al trattamento | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Che cos’è lo stripping dentale e quando procedere al trattamento

La tecnica dello stripping dentale viene applicata in campo ortodontico per favorire l’allineamento dei denti, laddove questi presentino un diametro mesio-distale eccedente. Nel momento in cui infatti quella che può essere descritta come la larghezza dell’elemento dentale non consente le comuni operazioni di ortodonzia, è possibile procedere a piccole abrasioni al fine di incrementare lo spazio utile; questa tecnica può essere applicata sia per i settori frontali che per i denti posteriori. 

Una volta corretta la struttura del dente, è quindi possibile procedere alla correzione dell’allineamento dentale tramite l’applicazione di brackets (i comuni apparecchi ortodontici) o con altre tecniche di ortodonzia. Ma la limatura del dente consente anche di risolvere problematiche di tipo estetico, quale la riduzione dei cosiddetti triangoli neri, ovvero spazi che non vengono riempiti dalla papilla proprio a causa dell’eccedenza delle dimensioni del dente.

Stripping dentale: la procedura

Dopo che è stata appurata la possibilità di eseguire l’intervento sul paziente, il professionista esegue le opportune radiografie e, grazie ad appositi software, calcola le quantità di materiale da asportare per ottimizzare lo spazio necessario all’allineamento dentale. Lo stripping dentale viene eseguito solo dopo le pratiche ortodontiche primarie, che consentono di iniziare il processo di livellamento e allineamento dei denti, per prendere le misure per le fasi successive. Una volta offerta un’adeguata protezione ai tessuti molli, l’abrasione può avvenire sia manualmente tramite lima e carta abrasiva, che in modo meccanico, utilizzando una fresa; quando necessario, si applicano elementi distanziatori tra i denti, in modo da lavorare con maggiore agilità. Dopo aver dunque asportato il materiale in eccesso, si esegue la lucidatura, una pratica che consiste nel lisciare le superfici per eliminare le ruvidità che portano alla formazione di biofilm.

Eventualmente, per i soggetti con una maggiore sensibilità dentale, è possibile prendere in considerazione un ciclo di applicazioni di fluoro per remineralizzare lo smalto abraso.

Quando non è consigliato praticare lo stripping dentale?

Con la sempreverde premessa che ogni situazione clinica deve essere valutata singolarmente, la tecnica dello stripping si dimostra utile per situazioni (affollamenti) di lieve o media entità, dove si necessita di rimuovere complessivamente un massimo di 5-6 mm di smalto dentale per l’intera arcata. Viceversa, si rende necessario valutare altre ipotesi, quale ad esempio l’estrazione del dente e la sostituzione con una protesi. Generalmente, difatti, la quantità di smalto asportabile si aggira intorno agli 0,5-0,8 mm per ogni punto di contatto tra gli elementi dentali.

Vi sono inoltre altre situazioni in cui si presentano delle controindicazioni. Lo stripping innanzitutto non può essere applicato in presenza di corone, ponti e altre applicazioni protesiche, o in caso di ipersensibilità, carenza di smalto dentale (ipoplasia), scarsa igiene orale o denti di forma rettangolare. Con accesso limitato ai punti di contatto, dato da malposizioni dentali, l’abrasione deve essere rimandata al raggiungimento di un allineamento idoneo dei denti in arcata. Infine, lo stripping dentale non può essere eseguito in caso di spessori insufficienti dello smalto, dal momento che il dente potrebbe sviluppare ipersensibilità ed essere maggiormente esposto al rischio di carie.

Volete prenotare una visita odontoiatrica o maggiori informazioni sullo stripping dentale? Contattate ora il Centro Politerapico di Monza!

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