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Urologia | Centro Politerapico Polidiagnostico Monza

Calcoli alle vie urinarie: cosa fare e come evitarli

I calcoli alle vie urinarie sono una delle problematiche urologiche più comuni e dolorose. Fortunatamente, grazie alla diagnosi precoce e all’intervento mirato dello specialista urologo, oggi è possibile affrontarli in modo efficace e ridurre significativamente il rischio di recidive. 

In questo articolo approfondiamo cause, segnali da non sottovalutare, percorsi diagnostici e strategie di prevenzione per mantenere in salute reni e vie urinarie.

Cosa sono i calcoli renali

I calcoli renali sono formazioni solide costituite da sali minerali e sostanze organiche normalmente presenti nelle urine. Quando la loro concentrazione aumenta, possono cristallizzarsi e aggregarsi, formando piccoli sassolini che si depositano nei reni o lungo le vie urinarie (ureteri e vescica).

La dimensione può variare da pochi millimetri a diversi centimetri e, a seconda della posizione, possono causare sintomi più o meno evidenti.

Sintomi: come riconoscere i calcoli renali

Non tutti i calcoli renali causano sintomi. I più piccoli possono essere espulsi spontaneamente con le urine senza che il paziente se ne accorga. Tuttavia, se il calcolo blocca il flusso urinario o irrita le pareti delle vie urinarie, possono comparire sintomi intensi, tra cui:

  • dolore acuto e improvviso nella zona lombare, che può irradiarsi verso l’addome, l’inguine o i genitali (colica renale);
  • nausea e vomito associati al dolore;
  • urina torbida o con tracce di sangue (ematuria);
  • minzione frequente o dolorosa;
  • sensazione di incompleto svuotamento vescicale;
  • febbre (se è presente un’infezione).

Il dolore da colica renale può essere intermittente e peggiorare nei momenti in cui il calcolo si sposta. In questi casi è importante rivolgersi tempestivamente allo specialista.

Cause e fattori di rischio

I calcoli renali possono formarsi per una serie di motivi, spesso legati a fattori metabolici, alimentari o comportamentali. Le principali cause includono:

  • scarsa idratazione: bere poca acqua favorisce l’aumento della concentrazione di sali nelle urine;
  • dieta ricca di proteine animali, sodio o zuccheri;
  • predisposizione genetica o familiarità;
  • disturbi metabolici (es. iperparatiroidismo);
  • infezioni urinarie ricorrenti;
  • stile di vita sedentario.

Uomini tra i 30 e i 60 anni sono più frequentemente colpiti, ma il disturbo può interessare anche donne e bambini.

Dai sintomi alla cura: il ruolo dell’urologo nei calcoli urinari

È importante rivolgersi a uno specialista urologo in caso di dolore acuto ai reni o all’addome, soprattutto se improvviso o irradiato all’inguine, oppure in presenza di sangue nelle urine. Anche chi soffre di infezioni urinarie ricorrenti o ha una familiarità con la calcolosi dovrebbe effettuare controlli regolari. Se si sospetta che un calcolo non sia stato espulso, una valutazione tempestiva è fondamentale per prevenire complicazioni come infezioni, ostruzioni o danni renali. 

In presenza di sintomi, l’urologo raccoglie un’anamnesi accurata e può prescrivere esami mirati come ecografia renale, TAC dell’addome e della pelvi senza contrasto, esame delle urine ed esami del sangue per controllare funzionalità renale e livelli di calcio, acido urico e ossalati. 

Il trattamento varia in base a dimensione, posizione e numero dei calcoli: si può optare per una terapia conservativa con idratazione e farmaci, per la litotrissia extracorporea (onde d’urto) oppure per un intervento chirurgico, come l’ureteroscopia o la nefrolitotomia. Sarà l’urologo a individuare il percorso più adatto, anche in funzione del rischio di recidive.

Prevenzione: come ridurre il rischio di calcoli renali

Dopo un primo episodio, il rischio di sviluppare nuovi calcoli può aumentare. La prevenzione si basa su semplici ma importanti accorgimenti:

  • bere almeno 2 litri di acqua al giorno;
  • ridurre l’assunzione di sale, proteine animali e zuccheri semplici;
  • aumentare il consumo di frutta e verdura (ricche di citrati, che contrastano la formazione dei calcoli);
  • evitare l’abuso di integratori di calcio o vitamina D senza controllo medico;
  • fare attività fisica regolarmente.

Un corretto monitoraggio medico periodico aiuta a individuare precocemente eventuali formazioni e a mantenerle sotto controllo.

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Un intervento specialistico mirato, un’attenta valutazione clinica e un corretto stile di vita sono fondamentali per mantenere in salute le vie urinarie e favorire così il benessere generale della persona.

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