Metodica nata per la frantumazione dei calcoli renali, la terapia con onde d’urto è oggi ampiamente utilizzata con successo nei casi di processi infiammatori delle strutture tendinee e muscolari con presenza di calcificazioni (periartrite, spina calcaneare, epicondilite). Le onde d’urto sono onde acustiche – impulsi sonori di natura meccanica – prodotte da appositi generatori ed in grado poi di propagarsi nei tessuti, in sequenza rapida e ripetuta.
A livello microscopico la stimolazione con le onde d’urto è un vero e proprio massaggio meccanico sui tessuti e sulle cellule, in grado di indurre queste ultime a reagire positivamente, con produzione di sostanze ad azione antinfiammatoria e di fattori di crescita che stimolano la rigenerazione dei tessuti stessi, a partire dalle cellule staminali. Durante la terapia il paziente viene fatto accomodare in posizione supina sul lettino o seduta, le modalità di esecuzione variano poi a seconda del tipo di patologia riscontrata: nel caso di patologie inerenti i tessuti molli la durata delle sedute è solitamente compresa tra i 10 e i 15 minuti mentre per le applicazioni sul tessuto osseo si potrebbero raggiungere anche i 60 minuti.